ULTIME LIMATURE PER DDL SCUOLA, IN ATTESA DEL CDM

     

     

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    Ultime limature per il disegno di legge sulla scuola, con le annunciate assunzioni di migliaia di precari, che dovrà essere approvato dal consiglio dei ministri previsto per martedì. Sul testo destinato a concretizzare la Buona Scuola si è lavorato fino a tardi venerdì notte, con i tecnici e gli uffici legislativi del ministero dell’Istruzione e della presidenza del consiglio che hanno dovuto ’trasformare’ l’articolato del decreto nel Ddl che il governo ha deciso, invece, all’ultimo momento di portare all’approvazione del Parlamento.E proprio sull’iter del testo è intervento ieri Matteo Renzi: “in settimana concludiamo l’esame in Cdm e presentiamo il disegno di legge al Parlamento chiedendo di discuterlo velocemente. Se le opposizioni non fanno ostruzionismo, ma provano a dare una mano anche migliorando il testo, non ci sarà nessun provvedimento di urgenza da parte nostra”, ha scritto nella sua Enews.Dopo la rilettura effettuata nel fine settimana, nelle prossime ore si verificheranno comunque gli ultimi tasselli da sistemare in un provvedimento ormai più volte descritto e annunciato ma sul quale il premier punta molto e che ha due idee di fondo: l’autonomia e la qualità. Con un forte investimento sul ruolo dei “presidi-sindaci” che dovranno essere sempre meno burocrati e più attenti alla didattica con l’aiuto del corpo docente sempre più motivato dagli scatti di merito. Nelle intenzioni del governo, anche l’idea che con i finanziamenti adeguati le scuole italiane possano finalmente fare il salto di qualità.Sullo sfondo, tuttavia, rimane il problema più urgente: le assunzioni dei 120 mila docenti precari, sulle quali è un rincorrersi di rassicurazioni, timori e auspici. Un capitolo spinoso del pacchetto istruzione, sul quale il ministro Stefania Giannini ha assicurato più volte che saranno rispettati “tutti gli impegni”, ribadendo che le immissioni in ruolo dipenderanno dal “fabbisogno della scuola”. E se ci saranno ancora, per un periodo molto limitato, supplenze, sarà perché serve “un periodo per mandare a regime una riforma complessa”

    Ultime limature per il disegno di legge sulla scuola, con le annunciate assunzioni di migliaia di precari, che dovrà essere approvato dal consiglio dei ministri previsto per martedì. Sul testo destinato a concretizzare la Buona Scuola si è lavorato fino a tardi venerdì notte, con i tecnici e gli uffici legislativi del ministero dell’Istruzione e della presidenza del consiglio che hanno dovuto ’trasformare’ l’articolato del decreto nel Ddl che il governo ha deciso, invece, all’ultimo momento di portare all’approvazione del Parlamento.E proprio sull’iter del testo è intervento ieri Matteo Renzi: “in settimana concludiamo l’esame in Cdm e presentiamo il disegno di legge al Parlamento chiedendo di discuterlo velocemente. Se le opposizioni non fanno ostruzionismo, ma provano a dare una mano anche migliorando il testo, non ci sarà nessun provvedimento di urgenza da parte nostra”, ha scritto nella sua Enews.Dopo la rilettura effettuata nel fine settimana, nelle prossime ore si verificheranno comunque gli ultimi tasselli da sistemare in un provvedimento ormai più volte descritto e annunciato ma sul quale il premier punta molto e che ha due idee di fondo: l’autonomia e la qualità. Con un forte investimento sul ruolo dei “presidi-sindaci” che dovranno essere sempre meno burocrati e più attenti alla didattica con l’aiuto del corpo docente sempre più motivato dagli scatti di merito. Nelle intenzioni del governo, anche l’idea che con i finanziamenti adeguati le scuole italiane possano finalmente fare il salto di qualità.Sullo sfondo, tuttavia, rimane il problema più urgente: le assunzioni dei 120 mila docenti precari, sulle quali è un rincorrersi di rassicurazioni, timori e auspici. Un capitolo spinoso del pacchetto istruzione, sul quale il ministro Stefania Giannini ha assicurato più volte che saranno rispettati “tutti gli impegni”, ribadendo che le immissioni in ruolo dipenderanno dal “fabbisogno della scuola”. E se ci saranno ancora, per un periodo molto limitato, supplenze, sarà perché serve “un periodo per mandare a regime una riforma complessa”