Home ATTUALITÀ Ultima Generazione, blocco in via Salaria in solidarietà con GKN

    Ultima Generazione, blocco in via Salaria in solidarietà con GKN

    Nella giornata di oggi, 18 dicembre, 13 cittadini aderenti alla campagna FONDO RIPARAZIONE, promossa da Ultima Generazione, hanno messo in atto un’azione di disobbedienza civile a Roma. il tutto è cominciato alle 9.15, lungo via Salaria, direzione centro all’imbocco con via Prati Fiscali.

    “#Insorgiamo con i lavoratori di GKN” e “Teniamoci le mani verso l’ora X”. Questo quanto scritto sugli striscioi srotolati mostrando anche i colori e i simboli della GKN di Firenze. Alle ore 9.35 sono intervenute le forze dell’ordine mettendo fine all’azione.

    Davide, dottorando in chimica di 27 anni, era presente in strada. “La mia vita quotidiana è incentrata sulla ricerca, oggi ho deciso di venire in strada e metterla da parte perché non c’è più tempo. Da poco è terminata la COP28 con un risultato insoddisfacente. Sono in strada perché chiedo al governo del mio paese di essermi vicino e ascoltare la richiesta di aiuto dei suoi cittadini. Sono qui anche in solidarietà dei lavoratori della GKN che aspettano inascoltati di ricevere aiuto, vittime di interessi economici di pochi che, come è successo a Dubai, minacciano il futuro di molti.”

    “Il potere finanziario che fra qualche giorno metterà fuori dallo stabilimento GKN 500 lavoratori – si legge nel comunicato – è lo stesso che ha la responsabilità della crisi eco climatica. Il potere che non ascolta le proposte dei cittadini: quella del piano di riconversione industriale dei lavoratori GKN o quella del Fondo Riparazione di Ultima Generazione. Questo governo dice di volere portare avanti una transizione ecologica però poi decide di cacciare via 500 lavoratori che propongo la reindustrializzazione del proprio stabilimento automobilistico per la produzione pannelli fotovoltaici innovativi e cargo bike.” La domanda che si pongono quindi è se il governo si farà carico delle persone che perderanno la casa, il lavoro, il raccolto.

    L’idea dell’azione è quindi “non solo per testimoniare la nostra solidarietà a loro e alle loro famiglie, ma per ribadire che nessuna lotta per una transizione ecologista giusta è solitaria.”