Lega e Fratelli d’Italia tornano a dividersi, stavolta sul gruppo unico sovranista in Europa. E’ Marine Le Pen a riaccendere il dibattito in Italia con una intervista al ‘Corsera’ dove rilancia l’idea di dar vita a una nuova famiglia nazionalista a Bruxelles con dentro Lega e Fratelli d’Italia. ”Bisogna che ognuno accetti di lavorare assieme in Europa”, dice la leader del ‘Rassemblement National’, che in futuro vede un nuovo contenitore politico, alternativo al blocco della sinistra, formato da Popolari e Socialisti: ”Meloni? Conosco anche lei da molto tempo, da quando non aveva ancora la dimensione che ha preso oggi. Dunque, capisco bene che possa trovarsi in una forma di competizione, con Matteo, ma dobbiamo riunirci, essere l’avanguardia della rifondazione europea”.
Ignazio La Russa è il primo a replicare a la Le Pen senza sbilanciarsi più di tanto: ”In Europa non ho elementi precisi per valutare le dichiarazioni della Le Pen, ma facendo il paragone con l’Italia credo che il suo desiderio di alleanza potrebbe anche prendere spunto da quanto avviene nel nostro Paese appunto, dove gruppi parlamentari diversi possano perseguire obiettivi comuni”. Subito dopo arriva il commento di Matteo Salvini che di fatto rilancia l’appello dei lepenisti a unirsi: ”Grazie a Marine Le Pen per la fiducia e le belle parole che ovviamente contraccambio. In Italia e in Europa costruiremo un centrodestra sempre più forte, insieme”, assicura il numero uno di via Bellerio sui social.
Nel pomeriggio, arriva però la nota di Raffaele Fitto, copresidente del gruppo dei Conservatori e Riformisti europei, concordata con la Meloni, che dice esplicitamente ‘no’ alla proposta della Le Pen (”Un nuovo gruppo al Parlamento europeo non è all’ordine del giorno”), sancendo così la spaccatura interna al centrodestra, che si ripercuote inevitabilmente sui rapporti tra Lega e Fdi, sempre più tesi sulla leadership della coalizione.
“Ribadiamo quanto deciso la settimana scorsa dalla riunione del gruppo e dall’ufficio di presidenza del gruppo Ecr -precisa Fitto- e confermiamo la volontà di mantenere unito e rafforzare il gruppo Ecr nella seconda metà del mandato”.
Da qui la scelta della Meloni di non partecipare al vertice di Varsavia in programma il 3 e 4 dicembre, promosso da Kaczynski. Ufficialmente la presidente di Fdi ha fatto sapere che non potrà esserci per altri impegni. Ma a quanto si apprende, la decisione sarebbe legata all’opportunità politica di evitare un appuntamento dove gli altri leader sovranisti, da Le Pen a Viktor Orban e Jaroslaw Kaczynski, avrebbero voluto annunciare la nascita del nuovo raggruppamento di stampo nazionalista.
Nel silenzio di Forza Italia che si tiene fuori dal botta e risposta, in serata arriva la replica della Lega alla presa di posizione dell’Ecr. E il responsabile Esteri del Carroccio, Lorenzo Fontana, fedelissimo di Salvini, a ribadire la necessità di un gruppo sovranista alternativo alla sinistra. ”In Europa lavoriamo e continuiamo a credere fermamente in un grande gruppo alternativo a socialiti e comunisti, per far tornare il centrodestra al governo, anche a Bruxelles”, mette in chiaro Fontana che, manda un messaggio preciso proprio all’alleato Fdi: ”La Lega non si arrende”.