Non si fa certo peccato ad affermare che, ad oggi, l’Unione Europea, al di là dei temi finanziari ed economici, altro non ha da condividere. Ed ora che la crisi energetica rischia di trasformarsi in una ‘bomba sociale’, con le aziende sull’orlo del fallimento – specie quelle piccole e medie – ed un’emorragica ondata di licenziamenti, a Bruxelles hanno finalmente capito che è giunto il momento di incarnare le veci di un vero e proprio ‘Stato’, intervenendo a tutto tondo.
Così stamane, davanti allo Stato dell’Unione in plenaria di Strasburgo, la presidente della Commissione, con indosso i colori della bandiera ucraina, Ursula von der Leyen, è entrata nel vivo della questione, affermando che “In Europa dobbiamo rimuovere gli ostacoli per le piccole e medie imprese, che hanno sempre messo i loro dipendenti, anche in tempo di crisi. L’inflazione e l’incertezza colpiscono particolarmente duro su di loro”. Quindi, ha annunciato, “Presenteremo un piano di soccorso per le pmi chiamato BeFit, rendendo più semplice fare affari in Europa, con meno burocrazia, e per questo rivedremo la direttiva sui pagamenti in ritardo, dato che oggi in Europa un fallimento su quattro è dovuto a ritardi nei pagamenti”.
Inevitabile poi, vista la situazione, la questione Russia e, ha tenuto a rimarcare, “Le sanzioni imposte dall’Ue contro la Russia sono il prezzo per la strada che ha scelto Putin, quella della morte e della distruzione. Voglio essere molto chiara: le sanzioni resteranno. Adesso è il momento di essere risoluti, non è il momento per l’appeasement“.
Del resto, rassicura la presidente, le sanzioni stanno dando i loro frutti: “Il settore finanziario russo è in terapia intensiva, abbiamo tagliato fuori dai mercati internazionali tre quarti del sistema bancario russo. Quasi mille imprese internazionali hanno lasciato la Russia. La produzione di auto è caduta di tre quarti rispetto all’anno scorso. Aeroflot deve tenere gli aerei a terra, perché non trova pezzi di ricambio. L’esercito russo sta prendendo microchip da lavastoviglie e frigoriferi per riparare le attrezzature militari, perché scarseggiano i semiconduttori. L’industria russa è a pezzi“.
Confusa tra la platea, a Strasburgo anche la first lady ucraina, Olena Zelenska, che in queste ore l’accompagnerà in visita a Kiev, dove la Leyen incontrerà il presidente Zelensky, per “discutere” come aumentare l’accesso dell’Ucraina al mercato unico Ue e viceversa. Quindi, prendendo spunto dal conflitto in Ucraina, la numero uno della Ue spiega che “è una guerra sull’energia, alla nostra economia, ai nostri valori e al nostro futuro. E’ l’autocrazia contro la democrazia. Sono qui con la convinzione che con coraggio e solidarietà Putin fallirà e noi prevarremo“.
Rivolgendosi alla Zelenska, la Leyen ha affermato che “Ci voleva un immenso coraggio per resistere alla crudeltà di Putin, e voi l’avete trovato. E si è levata una nazione di eroi. L’Ucraina è forte perché persone come suo marito, il presidente Zelensky, sono rimaste a Kiev a resistere, insieme con lei e i suoi bambini. Avete dato coraggio ad una intera nazione. E abbiamo visto negli ultimi giorni che il coraggio degli ucraini sta pagando. La solidarietà dell’Europa con l’Ucraina rimarrà incrollabile“. La risposta dell’Europa all’attacco russo all’Ucraina è stata “unita, determinata e immediata. E dovremmo esserne orgogliosi“.
La presidente della Commissione Ue ha anche tenuto a sottolineare che “L’Ucraina è un hub tecnologico in crescita, sede di molte imprese giovani e innovative. Voglio mobilitare tutta la potenza del nostro mercato unico per aiutarla ad accelerare la crescita e a creare opportunità. Abbiamo già sospeso i dazi sulle importazioni ucraine nell’Ue. E porteremo l’Ucraina nell’area Ue del roaming libero”. Dunque, ha poi concluso la Leyen, “La Commissione lavorerà con l’Ucraina per assicurarle un accesso senza ostacoli al Mercato Unico, e viceversa“.
Max