L’Italia ha “squilibri eccessivi” sotto il profilo macroeconomico. “Le vulnerabilità riguardano l’elevato debito pubblico e le protratte deboli dinamiche della produttività, che hanno rilevanza transfrontaliera, in un contesto di fragilità del mercato del lavoro e del settore bancario”. Lo scrive la Commissione Europea, nella comunicazione sul pacchetto di primavera del semestre Ue, aggiungendo che attualmente anche Grecia e Cipro presentano la stessa situazione, mentre altri nove (Croazia, Francia, Germania, Irlanda, Olanda, Portogallo, Romania, Spagna e Svezia) hanno “squilibri”.
In totale, ben 24 Paesi membri dell’Ue su 27 (tutti tranne Bulgaria, Danimarca e Svezia) violano il criterio del deficit, a causa della pandemia di Covid-19 che ha spinto gli Stati a sostenere le rispettive economie per evitare di aggiungere una catastrofe sociale ad una crisi sanitaria. I deficit degli Stati membri sono schizzati sopra il 3% del Pil, come conseguenza delle politiche di sostegno dispiegate per contrastare la crisi.
L’Italia è tra i Paesi che violano sia le soglie di deficit che quelle di debito, ma non è sola: sono 13 i Paesi (Belgio, Germania, Grecia, Spagna, Francia, Croazia, Italia, Cipro, Ungheria, Austria, Portogallo, Slovenia e Finlandia) che violano anche la regola del debito. Ovviamente, la Commissione “ritiene che una decisione sul porre i Paesi in procedura per deficit eccessivo non debba essere presa”. La Romania, che era già sotto procedura e che sarebbe dovuta rientrare nelle soglie di deficit entro il 2022, dovrà farlo entro il 2024.