Una conferenza stampa, quella della quale è stata protagonista Giulia Bongiorno, legale di Matteo Salvini nell’udienza di stamane a Catania, davvero surreale. L’avvocato infatti, mentre era in attesa della decisione del Gup, ritiratosi in camera di Consiglio, è stata colpita ad una caviglia da una pesante lastra di marmo staccatasi dal soffitto. Dunque, accompagnata sulla sedia a rotelle, la Bongiorno ha dichiarato che, “A questo punto allarghiamo la visuale. Siamo moderatamente soddisfatti. Se dopo aver sentito i testimoni, se necessario ci saranno interrogatori o dichiarazioni spontanee, valuteremo”.
Come ha tenuto a rimarcare il legale di Salvini, ”Abbiamo ribadito che non esiste un obbligo di sbarco immediato. Esiste una flessibilità che e’ parte degli accordi tra gli stati membri”. Inoltre, ha aggiunto, “Abbiamo sottolineato che la procedura che è stata utilizzata nel caso della Gregoretti non era una iniziativa estemporanea di Salvini che era improvvisamente impazzito: la scelta di attendere prima di fare sbarcare i migranti, si inseriva in una procedura prevista anche nel contratto di governo e dal Consiglio del 18 giugno 2018. Una procedura – ha quindi spiegato l’avvocato alla stampa – che prevede un tempo di due settimane, ben più lungo dunque di quello utilizzato da Salvini”.
Infine, sulla richiesta del Gup di voler sentire anche Conte, Di Maio e Toninelli, la Bongiorno ha voluto precisare che ”Noi abbiamo chiesto solo di sentire il ministro Lamorgese. Non abbiamo chiesto di sentire gli altri“.
E’ stato poi Matteo Salvini ha spiegare meglio l’incredibile incidente occorso alla Bongiorno: “Voglio raccontare una nota a margine davvero surreale: l’avvocato Bongiorno è entrata in Tribunale sulla sue gambe ed è uscita sulla sedia a rotelle perché in attesa che il giudice uscisse dalla camera di consiglio una lastra di marmo di 50 kg si è staccata dalla parete piombando sulla sua caviglia. E’ arrivata a metà tra la caviglia e il tendine. Ditemi voi se è normale. Ovviamente – ha tento a rassicurare il leghista – la responsabilità non la do al Presidente del Tribunale, chiedo al ministro Bonafede se è normale che in un tribunale si stacchino lastre di marmo sulle gambe degli avvocati presenti. Penso che si chiuderà un processo e se ne aprirà un altro”, ha quid concluso ridendo, non prima di commentare poi amaramente: “L’immagine che diamo dell’italia nel mondo è quantomeno particolare”.
Max