Risponde solo su Whatsapp, niente telefonate per evitare che la sua posizione venga intercettata dai russi. Lo sa bene Zelensky, presidente ucraino, che è lui l’obiettivo principale degli invasori. Eppure dice di non avere paura. Perché, afferma al Corriere della Sera in un’intervista firmata Cathrin Gilbert, “vive tra la sua gente”.
Il presidente ucraino ripercorre le settimane antecedenti all’invasione: “Quando la Russia la preparava Putin non poteva immaginare che gli ucraini avrebbero difeso il loro Paese con tale determinazione. Non solo pochi individui, bensì la nazione intera. Il Cremlino non pensava certamente che questa, per noi, sarebbe stata la Grande guerra patriottica — proprio come quella che l’Unione sovietica combatté contro Hitler. I collaboratori di Putin non conoscono affatto l’Ucraina. Ma noi siamo così. Con l’Ucraina al tuo fianco, ti senti al sicuro. È un principio, questo, che servirà da lezione a molti in Occidente”.
Ma come vive ora Zelesnky? “Dormo pochissimo, bevo una quantità impressionante di caffè, e sono costantemente impegnato in discussioni e trattative. Sto facendo molte cose indispensabili per assicurare la difesa e la salvezza dei miei connazionali”.
Il presidente ucraino crede che la minaccia nucleare di Putin “sia un bluff. Una cosa è agire da assassino criminale, un’altra scegliere il suicidio. A mio avviso, le minacce di Putin sono un segnale di debolezza. Ricorre alla minaccia delle armi nucleari perché i suoi piani non stanno funzionando. Sono certo che la Russia è ben consapevole delle conseguenze catastrofiche di qualunque tentativo di far uso delle armi nucleari”, dice Zelensky al Corriere della Sera.