Home ATTUALITÀ Ucraina, Usa inviano i Patriot: cosa sono e quale sarà l’impatto

    Ucraina, Usa inviano i Patriot: cosa sono e quale sarà l’impatto

    (Adnkronos) – Definiti da Volodomyr Zelensky “l’elemento più forte del nuovo pacchetto di aiuti” militari, l’Ucraina riceverà dagli Stati Uniti i Patriot che da tanto tempo chiedeva a Washington. In realtà, un’unica batteria per il lancio dei missili che potrebbero allentare la morsa della strategia russa di distruzione di infrastrutture civili e energetiche, non appare sufficiente al presidente ucraino: “Vorremmo più Patriot, siamo in guerra, ci dispiace”, ha detto durante la conferenza stampa ieri alla Casa Bianca.  

    Anche se non sarà in grado di proteggere tutto il Paese, il dispiegamento del sistema antimissilistico mobile, di utilizzo principalmente difensivo mostra un grande impegno da parte degli Stati Uniti. “E’ una dichiarazione politica molto significativa, ed al tempo stesso un miglioramento delle capacità di difesa dell’Ucraina” spiega Tom Karako, a capo del Missile Defense Project del Center for Strategic and International Studies. 

    I Patriot sono un sistema sofisticato di missili terra aria guidati che possono individuare ed abbattere sia missili che velivoli, offrendo quindi una protezione completa a civili ed eserciti. Ideati negli anni sessanta per proteggere l’Europa dall’Unione Sovietica, sono stati dispiegati negli anni ottanta e sono diventati il sistema di difesa aerea più usato in tutto il mondo.  

    Una batteria di Patriot – il cui costo è stimato su un miliardo di dollari, con ogni missile che costa tra i 3 e i 4 milioni – è equipaggiata con un sistema di lancio montato su un mezzo mobile con otto lanciatori, ognuno dei quali può contenere dai quattro ai 16 missili, a seconda delle munizioni.  

    Servono 90 soldati per operare il sistema, che comprende anche radar, stazioni di controllo e generatori elettrici. A renderli ‘popolari’ fu la guerra del Golfo del 1991, quando i sistemi Patriot schierati dagli americani intercettavano – illuminando i cieli notturni di quella che divenne la prima guerra in diretta televisiva – gli Scud iracheni lanciati contro le città saudite.  

    Da allora il sistema è stato dispiegato in Europa, Medio Oriente, nel Pacifico, nel timore di attacchi dall’Iran, la Somalia e la Nordcorea. Ora il loro obiettivo in Ucraina sarà di difendere l’Ucraina dai bombardamenti russi di quello che è rimasto nel Paese che affronta l’inverno senza energia elettrica. Il sistema ha comunque un raggio limitato, tra i 32 e i 160 chilometri, ha bisogno di addestramento delle truppe ucraine e deve essere sostenuto da altri sistemi di difesa.  

    Biden finora aveva resistito alle richieste di Kiev di inviare i Patriot, con i russi che avvisavano che avrebbero considerato il dispiegamento di questo sistema di difesa aerea un’escalation e minacciato “possibili conseguenze”. Ma spingerlo a decidere di inviare il sistema è stata la campagna di bombardamenti a larga scala lanciata da Mosca contro le infrastrutture ucraine.  

    Ed ora che l’invio è stato annunciato, da Mosca si rinnovano le accuse a Washington di “guerra per procura” e di non voler favorire la fine del conflitto. “La loro reazione è probabilmente la prova della capacità del sistema”, conclude Karako, affermando che il dispiegamento dei Patriot potrebbe spingere il Cremlino a riconsiderare alcuni aspetti della campagna aerea.  

    Per quanto riguarda l’invio di altre batterie, Karako ricorda che gli Usa dispongono di 15 battaglioni Patriot, alcuni già dispiegati in Europa e Medio Oriente, uno dei quali ora sarà impegnato ad addestrare le forze ucraine in una base in Germania. Un addestramento che richiederà un po’ di tempo, ha avvisato ieri Biden.