In poche parole parliamo di uno ‘scarto’, ciò che avanza nei processi di produzione di energetica (chi ha a che fare con il nucleare, ne ha infatti da vendere) e, a quanto pare – complice la diabolica mente degli uomini – è stato scoperto che il modo migliore per ‘smaltirlo’ è di riconvertirlo in ambiti bellici.
Ci riferiamo all’uranio impoverito, usato soprattutto come munizione anticarro, proprio in virtù delle enormi temperature che riesce a raggiungere al momento del’impatto con una superficie corrazzata: parliamo di 3000 gradi.
Ora il problema è, che se da un lato l’uranio è in grado di sciogliere letteralmente un carro armato, dall’altra va tenuto conto che la polverizzazione che ne consegue, libera nell’aria insidiose micro e nano particelle ad altissimo rischio oncologico.
Uranio impoverito: i nostri militari (con 300 morti ed oltre 8mila malati gravi), hanno avuto la sventura di provarne le conseguenze combattendo nei Balcani
Ne sanno qualcosa purtroppo centinaia di nostri militari italiani (che contano circa 300 vittime accertate ed oltre 8mila malati gravi), che hanno avuto la sventura di essere esposti alle conseguenze dell’uso dell’uranio impoverito, soprattutto in occasione della guerra dei Balcani. Per quanto i vari eserciti europei e non, abbiano sempre cercato di negare il nesso tra l’uranio e la malattia oncologica, soltanto nel nostro Paese oltre 300 sentenze hanno invece accertato precise responsabilità.
Uranio impoverito: la Serbia, un tempo definito un paese salubre, oggi conta 40mila casi di tumore ogni anno, ed è un fenomeno in aumento
Tanto per fare un esempio, basti pensare che, prima del conflitto, la Serbia (grazie al clima, la vegetazione e l’ubicazione geografica), era considerato uno dei paesi più salubri al mondo. Ebbene, ‘guarda caso’, dopo che il violentissimo conflitto nei Balcani spinse la Nato a fare un uso massiccio dei proiettili con l’uranio impoverito, da allora la Serbia ‘viaggia’ all’impressionante media (per altro in costante aumento), di 40mila casi di tumore grave l’anno. E’ stato infatti provato che la quantità di questi proiettili utilizzata nel corso della guerra nei Balcani, hanno registrato dispersioni di particelle e radiazioni, superiori di ben 300 volte rispetto agli ordigni lanciati dagli americani sulle città di Hiroshima e Nagasaki.
Uranio impoverito: il ‘Wall Street Journal’ ha annunciato che l’amministrazione Biden sarebbe intenzionata ad armare con questi proiettili i tank per Kiev
Tutto questo per far capire sino a dove si sta spingendo la follia dei protagonisti del conflitto in Ucraina. Dopo averne più volte negato l’eventuale utilizzo, oggi il ‘Wall Street Journal’ ha letteralmente annichilito l’opinione pubblica a stelle e strisce, annunciando che l’amministrazione Biden, dopo essersi lungamente confrontata sul come equipaggiare i tank Abrahams da inviare a Kiev, “potrebbe fornire all’Ucraina munizioni all’uranio impoverito”. La cosa peggiore è che il noto tabloid statunitense ha lanciato la notizia, citando la volontà di precisi funzionari americani.
In tutto ciò quello che fa ribollire il sangue, è che poi ‘il cattivo è Putin’…
Max