(Adnkronos) – L’undicesimo pacchetto di sanzioni dell’Ue nei confronti della Russia per la guerra in Ucraina è stato adottato formalmente dal Consiglio. Il pacchetto, che è stato discusso dagli Stati membri per circa un mese e mezzo, è centrato sul contrasto all’aggiramento delle misure restrittive già in vigore.
Prevede anzitutto, spiega la Commissione, nuove misure in campo commerciale, tra cui un nuovo strumento antielusione, che dovrebbe consentire all’Ue di limitare la vendita, la fornitura, il trasferimento o l’esportazione di specifici beni e tecnologie oggetto di restrizioni verso determinati Paesi terzi, considerati a rischio continuo e particolarmente elevato di elusione. Si tratta, precisa la Commissione, di una misura “eccezionale” e “di ultima istanza”.
Viene esteso il divieto di transito per alcuni beni sensibili (tra cui determinate tecnologie avanzate e materiali aeronautici), esportati dall’Ue verso Paesi terzi, attraverso la Russia, cosa che dovrebbe ridurre il rischio di elusione.
Vengono aggiunte 87 nuove entità all’elenco di quelle che sostengono direttamente il complesso militare e industriale della Russia nella guerra, soggette a restrizioni all’esportazione più severe per gli articoli a duplice uso, civile e militare, e per la tecnologia avanzata. A quelle russe e iraniane, già sanzionate, vengono incluse società registrate in Cina, Uzbekistan, Emirati Arabi Uniti, Siria e Armenia.
Vengono limitate le esportazioni di altri 15 articoli tecnologici trovati sul campo di battaglia in Ucraina, o attrezzature necessarie a produrli. Vengono inasprite le restrizioni alle importazioni di prodotti siderurgici, richiedendo agli importatori di prodotti siderurgici sanzionati che sono stati lavorati in un Paese terzo di dimostrare che i semilavorati utilizzati non sono di provenienza russa.
Viene introdotto poi il divieto di vendere, concedere in licenza, trasferire diritti di proprietà intellettuale e segreti commerciali utilizzati in connessione a merci soggette a restrizioni, per impedire che vengano fabbricate al di fuori dell’Ue. Viene esteso il divieto di esportazione di vetture di lusso a tutte le auto nuove e usate al di sopra di 1.900 cc di cilindrata, e a tutti i veicoli elettrici e ibridi. E’ previsto un divieto totale di commercio per alcuni tipi di componenti di macchinari.
Nei trasporti, il pacchetto introduce il divieto totale per i camion con rimorchi e semirimorchi russi di trasportare merci nell’Ue. Viene vietato l’accesso ai porti dell’Ue alle navi che effettuano trasferimenti da nave a nave, sospettate di violare il divieto di importazione di petrolio russo o il price cap imposto dal G7. I porti dell’Ue sono off limits anche per le navi che non notificano alle autorità, con almeno 48 ore di anticipo, un trasferimento da nave a nave che si verifica all’interno della zona economica esclusiva di uno Stato membro o entro 12 miglia nautiche dalla linea di base della costa dello Stato membro. Vietato l’accesso ai porti dell’Ue anche alle navi che manipolano o disattivano il trasponder, mentre trasportano petrolio russo.
In campo energetico, viene posta fine alla possibilità di importare petrolio russo tramite oleodotto per Germania e Polonia. Vengono inserite “deroghe rigorose e molto mirate” ai divieti di esportazione esistenti per consentire la manutenzione dell’oleodotto Cpc (Caspian Pipeline Consortium), che trasporta il petrolio kazako verso l’Ue attraverso la Russia. Viene estesa l’eccezione al prezzo massimo del petrolio Sakhalin per il Giappone, fino al 31 marzo 2024.
Vengono anche ‘listate’ altre 100 persone ed entità aggiuntive, soggette a congelamento dei beni. L’elenco include alti funzionari militari, responsabili delle decisioni sulla guerra, persone coinvolte nella deportazione illegale di bambini ucraini in Russia, giudici che hanno preso decisioni politicamente motivate contro cittadini ucraini, persone che si sono rese responsabili del saccheggio del patrimonio culturale ucraino, uomini d’affari, propagandisti, nonché compagnie It russe che forniscono tecnologia e software all’intelligence russa, alle banche che operano nei territori occupati e alle entità che lavorano con le forze armate russe. Il pacchetto prevede poi una serie di chiarimenti e messe a punto tecniche relative alle misure già in vigore. Viene infine esteso il divieto di operare nell’Ue ad altri cinque canali tv.