(Adnkronos) – “La soluzione non diplomatica ma bellica di un conflitto non porta a nulla, se non, con il tempo che verrà, al rimpianto di ciò che viene inutilmente distrutto”. Lo afferma all’Adnkronos Vittorio Sgarbi, commentando come la guerra in Ucraina stia distruggendo un patrimonio culturale e artistico importante.
“Quadri e altre opere che erano nei musei so che sono state portate al sicuro, ma i bombardamenti, specialmente non mirati, con obiettivi che non sono quelli militari, – continua Sgarbi – sono ovviamente distruttivi di qualsiasi cosa che sia una casa che sia una chiesa o un monumento. Chiese, teatri, palazzi storici dovranno essere ricostruiti. E a quel punto saranno delle riproduzioni”. “Non si vede proprio quale sia il senso della guerra ai monumenti – aggiunge il critico d’arte -, ma siccome essa viene per esortazione dei soldati o per ordine dei capi, è la misura di come la guerra sia una forma di follia, di irragionevolezza, di mancanza di logica. E quando le cose finiscono ci si ritrova con i cocci rotti. La guerra non andava fatta, e quello che si sta facendo non fa che procrastinarla. Anche aiutare gli ucraini è un errore”.
“Quello che vale per una casa o un condominio vale anche per le chiese e i monumenti: se bombardo e butto giù una casa o un edificio storico o una chiesa, distruggo o danneggio, ma i leader rimangono sempre lì. E questo spirito di competizione bellica chissà come finirà”, conclude Sgarbi.