(Adnkronos) – “Siamo preoccupati per l’integrità e la sicurezza operativa degli impianti nucleari e chimici” che potrebbero trovarsi coinvolti negli attacchi all’Ucraina della Russia. “L’Organizzazione mondiale della sanità sta lavorando con l’Iaea”, l’Agenzia internazionale per l’energia atomica, “e continuiamo a chiedere a tutte le parti” coinvolte nel conflitto “di ridurre al minimo il rischio di un incidente nucleare o chimico, che potrebbe avere conseguenze catastrofiche per la salute umana”. Così in conferenza stampa da Ginevra Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità.
“Continuiamo a chiedere alla Federazione russa di fermare la guerra”, dice il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità. “La situazione umanitaria continua a deteriorarsi in molte parti del Paese – ha spiegato il Dg – ed è critica nei distretti di Mariupol e Bucha”.
“È passato un mese dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e sono quasi 10 milioni le persone che sono state sfollate con la forza, quasi un quarto della popolazione ucraina”, le parole di Ghebreyesus, durante la conferenza stampa a Ginevra.
“L’Organizzazione mondiale della sanità ha verificato 64 attacchi” agli ospedali e più in generale “all’assistenza sanitaria dall’inizio della guerra in Ucraina, e stiamo verificando ulteriori segnalazioni. Questi attacchi devono fermarsi. I sistemi sanitari, gli ospedali e gli operatori sanitari non devono essere un bersaglio”, ha sottolineato Ghebreyesus.
Secondo quanto riferito da Oms Ucraina, i 64 attacchi alla sanità del Paese confermati al 22 marzo “hanno causato 15 morti e 37 feriti. Gli attacchi all’assistenza sanitaria violano il diritto internazionale umanitario e i diritti umani”, ha sottolineato la sezione locale dell’agenzia Onu per la salute.