(Adnkronos) – Crisi Ucraina-Russia, se Mosca invaderà Kiev ci sarà una risposta “rapida, severa e unita”. Lo ha ribadito la vice presidente degli Stati Uniti Kamala Harris, che ha anticipato costi economici “significativi e senza precedenti” per Mosca.
“Alle parole russe non corrispondono i fatti”, ha sottolineato nel suo intervento alla Conferenza di Monaco sulla sicurezza, durante la quale ha ribadito che “i confini nazionali non dovrebbero essere cambiati con la forza”. “Oggi gli Stati Uniti e i nostri partner e alleati sono più vicini che mai – ha rivendicato ancora Harris -. Oggi il nostro obiettivo è chiaro e siamo sempre più fiduciosi nella nostra visione. La nostra forza non deve essere sottostimata, perché risiede nella nostra unità. Come abbiamo sempre dimostrato, ci vuole più forza per costruire qualcosa di quanta ce ne voglia per distruggerla”.
Intanto i leader separatisti del Donbass hanno ordinato la “mobilitazione generale” e lanciato un appello ai riservisti delle autoproclamate repubbliche di Donetsk e Luhansk. II leader di Donetsk, Denis Pushilin, ha annunciato di aver “firmato un decreto per la mobilitazione generale”. In un videomessaggio di cui dà notizia l’agenzia Tass, si rivolge ai “connazionali riservisti” affinché si presentino agli uffici militari. “Faccio appello a tutti gli uomini della repubblica in grado di imbracciare un’arma a difendere le loro famiglie, i loro bambini, le loro mogli, le loro madri”, ha scritto Pushilin su Telegram rivolgendosi ai riservisti.
Anche il leader dell’autoproclamata repubblica popolare di Luhansk, Leonid Pasechnik, ha annunciato la firma di un decreto per la “mobilitazione generale”. Lo riferisce Sputnik dopo le notizie analoghe su quanto deciso da Pushilin.
I leader separatisti nell’est dell’Ucraina sottolineano come prosegua l’evacuazione della popolazione dalla regione denunciando attacchi nella notte. Più di 6.000 persone, compresi 2.400 bambini, sono stati trasferiti dall’area. Alloggi sono stati preparati nella regione meridionale russa di Rostov. Stamani da Donetsk i separatisti hanno denunciato decine colpi sparati dalla mezzanotte contro il loro territorio, mentre i leader di Luhansk hanno denunciato violazioni del cessate il fuoco. Notizie che non possono essere verificate in modo indipendente. Le parti si scambiano regolarmente accuse. L’Osce ha segnalato un aumento delle violazioni del cessate il fuoco nel Donbass.
Circa 25.000 hanno intanto lasciato l’autoproclamata repubblica popolare di Luhansk e altre 10.000 persone lasceranno l’area. Lo ha detto, secondo quanto riporta l’agenzia Tass, il ministro per le emergenze dell’autoproclamata repubblica Yevgeny Katsavalov. “Circa 25.000 hanno passato il confine con i loro mezzi – ha affermato -. E’ in fase di organizzazione un convoglio organizzato per il trasferimento di 10.000 persone”.
L’Ucrania denuncia la morte di uno dei suoi militari in scontri con le milizie filorusse lungo la linea di contatto nell’est del Paese. Secondo l’esercito ucraino, il militare è deceduto a seguito di un attacco dell’artiglieria pesante, intorno alle 9 ora locale, dopo essere stato ferito da schegge. “Le Forze Armate ucraine manifestano sentite condoglianze ai parenti e agli amici del defunto”, si legge in una nota pubblicata da Ukrinform senza al momento altri dettagli.