(Adnkronos) – La crisi tra Russia e Ucraina “ha subìto una forte e preoccupante accelerazione, che mette a rischio la stabilità e la prosperità del mondo e soprattutto minaccia l’ordine internazionale e la libertà”. Lo ha dichiarato nel corso di un’informativa in Senato il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, spiegando che al momento non è previsto alcun incontro tra Putin e il premier Draghi, dopo che nei giorni scorsi si era parlato di una visita a Mosca del presidente del Consiglio. “Stamattina ci siamo coordinati con il Presidente Draghi circa i prossimi passi da compiere per favorire una soluzione diplomatica. Siamo impegnati al massimo nei canali multilaterali di dialogo. Riteniamo tuttavia che non possano esserci nuovi incontri bilaterali con i vertici russi finché non ci saranno segnali di allentamento della tensione, linea adottata nelle ultime ore anche dai nostri alleati e partner europei”, ha dichiarato.
“Condanniamo la decisione di Mosca di inviare nei territori delle due Repubbliche separatiste un contingente di truppe con sedicenti funzioni di ‘peace-keeping’. È un gesto che rischia di esacerbare una situazione già molto tesa. Ricordo che si stima una presenza russa lungo i confini con l’Ucraina tra 170 e 190 mila unità”, ha poi aggiunto il titolare della Farnesina, sottolineando che “riconoscere l’indipendenza delle autoproclamate Repubbliche separatiste lede l’integrità territoriale e la piena sovranità dell’Ucraina, già messa in discussione nel 2014 con l’annessione illegale della penisola di Crimea”.
Proprio riferendosi all’autorizzazione concessa dal Consiglio della Federazione russa per l’invio di forze militari all’estero e alla decisione del presidente Putin di “riconoscere le pretese di Donetsk e Lugansk sul territorio di tutto il Donbass”, Di Maio ha poi evidenziato che “questo duplice sviluppo rischia di aprire la strada ad un’operazione militare su larga scala della Russia in Ucraina, che potrebbe essere preceduta o accompagnata da azioni ibride, soprattutto incentrate su eventuali attacchi cibernetici. Analisi confermataci da fonti interne all’Alleanza”.
“In questa situazione, che potrebbe degenerare con gravissime conseguenze per la sicurezza del nostro continente, ritengo necessario continuare a compiere ogni sforzo possibile per preservare gli spiragli esistenti per una composizione pacifica della crisi. Dobbiamo evitare una guerra nel cuore dell’Europa. Una soluzione che riteniamo ancora possibile, anche se con margini che si riducono di giorno in giorno”, ha detto.
Quanto alle sanzioni, “l’Italia sta lavorando da mesi in ambito europeo e insieme agli Stati Uniti per adottare un impianto di possibili sanzioni di varia natura e intensità, che siano improntate a efficacia e fermezza nel segnalare a Mosca gli elevatissimi costi e le conseguenze che una sua offensiva recherebbe”. “Per essere efficaci le sanzioni devono fungere da deterrente contro ulteriori azioni militari ed essere quindi sostenibili, proporzionate e graduali, e direttamente collegate a sviluppi concreti e oggettivi sul terreno”, ha evidenziato Di Maio, assicurando che “lavoreremo per contenere il più possibile l’impatto sui nostri interessi strategici ed economici.
“Sappiamo che i nostri imprenditori, dal 2014 ad oggi, hanno sofferto pesanti perdite come conseguenza delle sanzioni . Consapevoli di pagare un prezzo importante per la tutela di valori e principi comuni non negoziabili – ha sottolineato – siamo anche consci del valore deterrente delle misure restrittive volto a impedire che la Russia alimenti ulteriormente la tensione sul terreno. Ciò comporterebbe un prezzo ancora più alto per tutti gli attori in gioco”.
“In ambito Nato, l’Italia sta facendo la propria parte per rassicurare gli alleati del fianco est, dal Baltico al Mar Nero, e consideriamo di contribuire ulteriormente all’adattamento della postura della Nato, di cui occorre mantenere salda l’unità e la credibilità sul piano politico-militare”, ha dichiarato. “In particolare, oggi siamo presenti in Lettonia con un contingente di circa 200 unità dell’Esercito nell’ambito della ‘enhanced Forward Presence’, e svolgiamo attività di ‘enhanced Air Policing’ in Romania, con circa 130 unità di personale”, ha ricordato il titolare della Farnesina.