(Adnkronos) – “Dei 2.000 connazionali inizialmente” in Ucraina nel corso della guerra con la Russia, “ne restano oggi circa 346, che sono un’assoluta priorità: restiamo in contatto con tutti coloro che hanno chiesto assistenza e chiedono di lasciare l’Ucraina in sicurezza”. Lo ha ribadito il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, nel corso di un’informativa alla Camera sul conflitto in Ucraina, assicurando che “stiamo lavorando con gli attori internazionali, a partire dalle Nazioni Unite e la Croce Rossa, per l’apertura di corridoi che consentano l’uscita in sicurezza della popolazione civile”.
“I profughi fuori dal Paese sono ormai 3 milioni. È un’ondata imponente e repentina e potrebbe raggiungere la cifra impressionante di 5 milioni di rifugiati”, ha detto ancora Di Maio, che ha sottolineato come “l’offensiva russa prosegue senza sosta e senza alcun rispetto per le norme di diritto internazionale umanitario che proteggono i civili, a cominciare da bambini, donne, persone con disabilità, anziani, malati”.
“Gli ospedali, gli asili, le scuole e altre infrastrutture civili sono oggetto della furia dell’attacco, che punta con ogni evidenza, a far cadere le città che resistono”, ha aggiunto. “Le Nazioni Unite – ha continuato – hanno ricevuto rapporti attendibili sull’uso di munizioni a grappolo da parte delle forze russe, anche nelle aree popolate. Condanniamo fermamente l’uso di queste armi odiose, bandite a livello internazionale: colpiscono indiscriminatamente anche la popolazione civile”.
“Non possiamo permetterci – ha rimarcato il ministro – di perdere la fiducia nella diplomazia come unica via d’uscita alternativa ad uno scontro militare frontale con la Russia, che porterebbe ad un annientamento reciproco e catastrofico”.
“Anche sul piano bilaterale – ha aggiunto il ministro degli Esteri parlando alla Camera – l’Italia continua a fare tutto il possibile per trovare una soluzione pacifica al conflitto”.
“Nell’ultimo periodo – ha ricordato Di Maio – il presidente Draghi ha sentito più volte il presidente Zelensky per rinnovare il nostro completo sostegno all’Ucraina. Io stesso mi tengo personalmente in costante contatto con il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba”.
Intanto, ha aggiunto, “sono in preparazione altre missioni per ridurre, nel più breve tempo possibile, la nostra dipendenza energetica dalla Russia”.
“L’Alleanza atlantica non è parte del conflitto e non cerca lo scontro militare con la Russia”, ha quindi sottolineato il ministro degli Esteri, aggiungendo che “l’Italia ha più volte ribadito la posizione, espressa anche dal Segretario Generale Stoltenberg, circa l’impossibilità per la Nato di istituire una no-fly zone sui cieli ucraini, misura che costituirebbe un intervento diretto dell’Alleanza nel conflitto con tutte le conseguenze che ciò comporterebbe”.
Lo stato dei negoziati, spiega ancora, è in una fase “estremamente complessa. Il nostro obiettivo è quello di aiutare le parti negli sforzi a favore di un dialogo”, ha detto ricordando le iniziative diplomatiche assunte dall’Italia e dai partner occidentali. “Mentre proseguono i round negoziali, l’esercito russo continua a colpire le città ucraine causando la morte anche di decine di civili”, ha aggiunto Di Maio.
“Incontrerò nuovamente domani, in formato virtuale, i miei omologhi del G7 per discutere degli ultimi sviluppi del conflitto. Lunedì prossimo ci riuniremo nuovamente con tutti i ministri degli Esteri dell’Unione europea per coordinare ulteriormente le nostre posizioni”, ha quindi anticipato Di Maio, ricordando che “sempre per la settimana prossima, è atteso un vertice Nato alla presenza del presidente Biden”.
Se Mosca non dovesse rivedere “la sua condotta inaccettabile, inaspriremo ulteriormente le sanzioni. Proprio per la loro gravità, le sanzioni stanno producendo effetti”, ha sottolineato il ministro degli Esteri e “di fatto, Putin sta portando al collasso economico la Russia”.