(Adnkronos) – Un abbraccio, fra l’atleta ucraino Oleksandr Abramenko, e il russo Llia Burov, alle Olimpiadi di Pechino, scioglie per un momento la tensione che da settimane si accumula fra Kiev e Mosca, e oltre in Europa e negli Stati Uniti, in seguito al dispiegamento di decine di migliaia di militari russi a ridosso delle frontiere ucraine.
Per la prima volta dall’inizio dei Giochi il 4 febbraio sono saliti sullo stesso podio, quello per la premiazione del freestyle aerieal maschile un atleta ucraino e uno russo. Abramenko ha vinto la medaglia d’argento, la prima medaglia per l’Ucraina a questi giochi, l’atleta cinese Qi Guangpu, l’oro, e il russo Llia Burov il bronzo.
Abramenko, come anche Qi, sul podio si è avvolto nella bandiera nazionale. Burov non ha potuto farlo, per le sanzioni per il doping che impongono agli atleti russi di gareggiare sotto l’egida del comitato olimpico nazionale. Ma Abramenko e Burov, amici da tempo, si sono fatti fotografare non solo salutandosi con il pugno, ma anche abbracciati e giocosi, malgrado il governo ucraino avesse esplicitamente chiesto ai suoi atleti di farsi sorprendere accanto a colleghi russi.