(Adnkronos) – In prima linea nella resistenza Ucraina, anche se da Monaco in Germania, è la regista Daria Onyshchenko, autrice del film “Zabuti (The Forgotten), recentemente premiata in Italia al Petruzzelli di Bari con Il premio Federico Fellini, dedicato ai cineasti dell’Ucraina, un riconoscimento che “mi ha toccato profondamente. Un onore per me e per i registi ucraini che stanno combattendo per la libertà”, commenta all’Adnkronos annunciando la manifestazione di sabato prossimo a Monaco. “Marceremo per le vittime di Bucha, per le sanzioni a Mosca, l’embargo di tutti i prodotti russi, il boicottaggio del loro cinema nei festival e della loro cultura, cresciuta in questi ultimi anni come propaganda”.
“La reazione degli artisti ucraini alla guerra è molto diversa ma sempre coraggiosa. Sono profondamente orgogliosa di tutto quello che i miei amici cineasti e intellettuali in Ucraina stanno facendo – afferma – Filmano documentari in posti ad altissimo rischio; si arruolano nell’esercito; ed anche se fuggiti all’estero sostengono a distanza l’Ucraina. Siamo una grande comunità, unita dalla Maidan revolution”.
Tra i progetti fermi della regista a causa della guerra un film sulla vita di Kazimir Malevych, pittore d’Avanguardia conosciuto nel mondo per il quadrato nero e perché russo: “Avrei dovuto iniziare il 15 marzo. Voglio che attraverso questo film si sappia che Malevych è anche ucraino, perché nato a Kyiev e polacco, come russo. Era un artista che ha subito la repressione e le torture sovietiche e si è battuto per la libertà dell’arte e dei popoli. Il messaggio del film è la lotta contro i sistemi totalitari, il loro persistere e per la libertà del popolo ucraino”.
(di Roberta Lanzara)