(Adnkronos) – “E’ stato osservato che Kiev sta facendo ostruzionismo nel processo di negoziati tra rappresentanti russi e ucraini”. Lo riferisce il Cremlino, come riporta l’agenzia Tass, riguardo a quello che il presidente russo, Vladimir Putin, ha detto al cancelliere austriaco, Karl Nehammer.
“Su richiesta del cancelliere austriaco – si legge inoltre in una nota – il presidente russo ha valutato la situazione nel contesto dell’operazione militare speciale in corso per difendere il Donbass e lo ha informato degli sforzi per assicurare la libera navigazione nel Mar Nero e nel Mar d’Azov”. In questo contesto, secondo il Cremlino, “è stato sottolineato che la parte ucraina dovrebbe sminare i suoi porti al più presto possibile per assicurare il libero passaggio delle navi bloccate”.
Nehammer, riferendo della conversazione “molto intensa e molto seria” di 45 minuti avuta con il presidente russo, ha detto che Putin è pronto a negoziare sul grano attualmente bloccato nei porti ucraini. Putin sarebbe anche pronto a negoziare sullo scambio di prigionieri di guerra e ha promesso di parlare con Kiev della questione, ha riferito il cancelliere austriaco. Il leader russo ha anche detto che la Croce Rossa Internazionale avrebbe avuto accesso ai prigionieri di guerra.
“Putin ha segnalato che è pronto a consentire le esportazioni attraverso i porti”, ha affermato Nehammer. Tuttavia, ha aggiunto, i porti interessati dovrebbero essere sminati. L’Austria sta cercando di rimanere in dialogo con tutte le parti in conflitto nella tradizione della sua “politica di neutralità attiva”, ha dichiarato il cancelliere, che ha reso noto di aver parlato anche con il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, che conta di avvicinare le parti nei prossimi giorni per rilanciare il processo negoziale.
I negoziati tra le delegazioni di Mosca e di Kiev per la fine della guerra in Ucraina sono ”congelati per volontà ucraina”, aveva sostenuto in precedenza il portavoce del Cremlino, Dmytro Peskov, affermando che questo contrasta con le parole del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, che auspica lo svolgimento di negoziati a un più alto livello. ”La leadership dell’Ucraina rilascia costantemente dichiarazioni che non chiariscono se Kiev sia pronta ad adottare un approccio sobrio e in linea con il reale stato delle cose”, ha detto Peskov citato dalla Tass.
Ma per il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, non c’è alcuna indicazione che porti a ritenere che la Russia sia realmente intenzionata a negoziare con l’Ucraina, nonostante le dichiarazioni pubbliche. “Non credo che un Paese che cerca un processo negoziale agirebbe in questo modo. Se la Russia volesse negoziati, non condurrebbe operazioni offensive, non perseguiterebbe attivisti ucraini nell’Ucraina orientale e meridionale, né cercherebbe di mettere in circolazione rubli russi e passaporti. Non bloccherebbe i porti marittimi ucraini per ostacolare le esportazioni di cibo. E’ un linguaggio di fatti, non di interpretazione”, ha detto Kuleba nel corso di una conferenza stampa congiunta con il capo della diplomazia della Macedonia del nord, Bujar Osmani, a Kiev.