(Adnkronos) – “Come può la Russia credere di poterci sconfiggere? Mentre volano le bombe, abbiamo insegnanti che fanno lezione e studenti che continuano a studiare….”. Sono le parole di un allievo di Anastasiia Brechko, insegnante di lingua e letteratura ucraina nella scuola privata Novopecherska, a Kiev, che racconta all’Adnkronos lo stupore e la paura, l’orgoglio nazionale e il disorientamento, il senso di responsabilità e la fragilità emotiva dei suoi studenti dall’invasione russa.
Anastasiia che anche durante le prime settimane di stop alle lezioni si è tenuta in contatto con i suoi studenti, del quinto e settimo grado, commenta: “Sono colpita dal senso di responsabilità che stanno mostrando. Sono sparpagliati in ogni dove, qui in Ucraina e all’estero, ma tutti non perdono un giorno di lezione, anche se i genitori non li forzano, vista la delicatezza del momento. Ed anche se sono sotto shock, con l’allarme delle sirene che rimbomba continuamente nella loro e nella nostra testa”.
Con disegni dei più piccoli e video degli studenti più grandi, gli allievi di Anastasiiia si appellano alla Russia e al mondo e chiedono pace. “Cucinano per il nostro esercito, se sono ancora qui in Ucraina; studiano perché hanno acquisito consapevolezza dell’importanza dell’istruzione e dei risultati importanti che possono provenire dallo studio; Mi scrivono e recuperano individualmente le lezioni interrotte quando devono correre nei rifugi – elenca la professoressa – La concentrazione di noi docenti è massima: abbiamo bisogno di una generazione preparata e consapevole. E riscontriamo un crescente interesse di questi ragazzi per la cultura ucraina; ed un desiderio di essere qui o di ritornare. Non come un tempo di andare via”.
(di Roberta Lanzara)