(Adnkronos) – ”In una situazione così complessa come quella della guerra in Ucraina in cui c’è la necessità di un coordinamento delle diplomazie dei diversi governi, il governo italiano deve parlare con una voce unica. Che un politico italiano prenda iniziative personali solo perché è il leader di un partito, ma non ha un incarico che gli dà parola, crea dei problemi inanzitutto perché non è legittimato a parlare di politica estera”. Ma anche perché ”mina l’immagine dell’Italia, che si presenta come un Paese con diversi interlocutori alcuni dei quali non qualificati”. E’ quanto ha dichiarato all’Adnkronos l’imprenditore milanese Ugo Poletti, direttore dell’unico giornale online in lingua inglese di Odessa, ‘The Odessa Journal’. ”L’Italia è giusto che parli attraverso il suo ministro degli Esteri Di Maio, che sicuramente concorda le sue iniziative con il presidente del Consiglio e il presidente della Repubblica”, ha aggiunto.
”Nulla di personale verso Salvini, il mio non è un giudizio politico, lo direi di qualsiasi altro governo europeo”, tiene a sottolineare Poletti, aggiungendo che la posizione espressa dal leader della Lega ”dà dell’Italia l’impressione di un Paese che non segue le regole del gioco istituzionale che sono molto chiare: la diplomazia ha delle regole, ha dei codici, dei linguaggi”. Salvini ”ha una rilevanza dal punto di vista della politica interna, ma fuori dai confini nazionali deve lasciare la parola a chi rappresenta il governo. Quindi ministro degli Esteri, presidente del Consiglio e presidente della Repubblica”, aggiunge.
Oltretutto, per la soluzione della crisi ucraina, ”c’è una iniziativa italiana molto interessante non tanto nel contenuto del piano, quanto nel fatto che l’Italia si presenti e prenda una iniziativa di politica estera ” che ”a questo livello non ha mai fatto”. Anzi ”di solito l’Italia si tiene in una posizione più defilata. In un momento in cui il governo italiano ci mette la faccia, si esprime con un piano, un’iniziativa ragionata e concordata, non abbiamo bisogno di iniziative personali che temo cerchino semplicemente di dare lustro alla propria immagine politica, ma non aiutino il Paese a giocare il ruolo diplomatico che segue regole ben precise”, conclude Poletti con l’Adnkronos.