(Adnkronos) – “In questi giorni mi è difficile essere russo. Ora per tutto il mondo la lingua russa è la lingua di coloro che bombardano le città ucraine e uccidono i bambini, la lingua dei criminali di guerra, la lingua degli assassini. Lo scopo dichiarato di questa ‘operazione militare’ è salvare i russi, la lingua russa, la cultura russa dai fascisti ucraini, ma questa guerra è invece un crimine contro i russi, la cultura russa e contro la mia lingua”. A dirlo all’Adnkronos è Mikhail Shishkin, intellettuale e scrittore russo e candidato al Premio Strega Europeo 2022 con il romanzo ‘Punto di Fuga’, in un’analisi sulla guerra in corso.
“Tutte le persone che vivono in Ucraina, a prescindere dalla lingua che parlano, che siano russi o ucraini, si sono uniti contro l’aggressore. La linea di tiro non passa tra i russi e gli ucraini ma tra le persone libere e gli schiavi abbindolati da Putin”, spiega lo scrittore. Che osserva: “Putin lotterà fino all’ultimo lanciando nel fuoco migliaia di vite sempre nuove, ma non ha alcuna possibilità di vincere. Lui voleva mostrare al proprio popolo la vittoria, dare conferma che lui fosse un ‘vero’ zar”, osserva intellettuale. La sconfitta nella guerra “diventa sempre il problema principale russo: ‘Lo zar, è un impostore, allora!’, ‘I veri zar non perdono le guerre!’. Così è accaduto con lo Stalin che ha sconfitto la Germania, e così è accaduto con Gorbachov che ha perso la guerra in Afganistan e la guerra fredda con l’Occidente. Stalin è ancora amato dal popolo, a Gorbachov non hanno potuto perdonare la sconfitta”.
Su quello che accadrà da ora in poi fra Russia e Ucraina, e in tutto il mondo, Shishkin fa alcune osservazioni all’Adnkronos: “Vorrei credere che quando il dittatore disperato premerà il pulsante rosso, qualcuno dei suoi esecutori all’ultimo secondo non obbedirà all’ordine e salverà il mondo dall’inferno nucleare -dice lo scrittore- Non ho dubbi che l’Ucraina, pur distrutta, vincerà in questa guerra e tutto il mondo l’aiuterà a ricostruire le città bombardate. Sono certo che il popolo ucraino riuscirà a costruire un paese libero e democratico in cui si svilupperà l’economia e la cultura. E la Russia uscirà da questa guerra sconfitta”.
(di Ilaria Floris)