(Adnkronos) – “Siamo venuti per cercare protezione e avere cure per nostro figlio. Non vogliamo più sentire spari. Speriamo di poter lavorare e costruire una vita nuova”. Sono le parole di Marina, la mamma di Sasha, bambino down di 11 anni, arrivato oggi a Roma con i genitori ed il primo gruppo di fragili evacuato dalla Croce Rossa. “A Kiev abbiamo lasciato tutta la famiglia. La Croce Rossa ci ha accolto e si è presa cura di noi in maniera davvero impeccabile. Ma vorrei tornare quando finisce la guerra”.
“Stanno bombardando con i missili, tentando di radere al suolo – prosegue – Una mamma con il figlio, che necessitava di cure particolari, mentre scappava a Bucha è stata uccisa. Un missile è entrato nella sua macchina e non ci sono più”. Marina fa una pausa per la commozione, poi riprende. “Sasha è stato bravissimo. Il viaggio duro. Vuole andare a scuola e riprendere la sua vita: il nuoto, il ballo, l’aikido, l’inglese. Ha 11 anni. Ha sentito gli spari, ma non si è reso conto della situazione critica”.