Ucraina, “guerra in stallo”: capo forze armate ammette fallimento controffensiva

(Adnkronos) –
La guerra in Ucraina è giunta “a un punto morto”, la grande controffensiva iniziata a giugno non ha avuto l’effetto desiderato e le truppe di Kiev non riusciranno a sfondare il fronte. Lo ha ammesso il comandante in capo delle forze armate ucraine (Afu) Valeriy Zaluzhny in un’intervista all’Economist, aggiungendo che “molto probabilmente, non ci sarà una svolta profonda e positiva”. 

Dopo i primi tentativi falliti di controffensiva delle forze armate ucraine, Zaluzhny ha sostituito diversi comandanti e trasferito personale militare da alcune brigate in prima linea, ma ciò non ha portato a nulla. Per sbloccare la situazione al fronte – riferisce il comandante in capo dell’esercito ucraino – Kiev ha bisogno di “qualcosa di nuovo, come la polvere da sparo, che i cinesi hanno inventato e che usiamo ancora”, cioè, l’uso attivo delle nuove tecnologie”. 

“Il rischio più grande di una guerra di logoramento di trincea è che potrebbe trascinarsi per anni ed esaurire lo Stato ucraino”, ha concluso Zaluzhny. 

 

Il presidente russo, Vladimir Putin, ha ratificato l’uscita della Russia dal Trattato per la messa al bando degli esperimenti nucleari (Ctbt), mentre prosegue la guerra in Ucraina e in un contesto di crisi di rapporti con l’Occidente. Lo ha reso noto l’agenzia Tass. 

Il Ctbt risale al 1996, ma non è mai entrato in vigore perché non è stato ratificato – condizione necessaria – da un numero sufficiente di Stati, tra i 44 che disponevano di armi nucleari al momento della sua creazione. 

All’inizio di ottobre, Putin aveva annunciato che il suo Paese avrebbe revocato la ratifica del Ctbt in risposta agli Stati Uniti che non lo hanno mai ratificato. 

 

Sul fronte della cronaca, l’esercito russo ha intercettato questa mattina sei droni ucraini nella regione della Crimea. Lo ha riferito il Ministero della Difesa su Telegram, precisando che “i sistemi di difesa aerea in servizio hanno distrutto un veicolo aereo senza pilota ucraino sul Mar Nero e altri cinque sono stati intercettati sul territorio della Repubblica di Crimea”.