(Adnkronos) – Le contro-sanzioni studiate dalla Russia come reazione a quelle occidentali dopo l’invasione in Ucraina potrebbero produrre effetti micidiali sul fronte dei brevetti, con danni incalcolabili per le imprese europee. A lanciare l’allarme è l’Ufficio europeo dei brevetti di Monaco, l’Europeant patent office, che ha programmato una riunione entro la fine del mese del cda per raccogliere le varie istanze provenienti dagli uffici nazionali, ma che per ora non ha varato misure contro le aziende russe che si rivolgono agli uffici per registrare un marchio o un’invenzione.
”c’e’ stata una riunione del cda due settimane fa -dice all’Adnkronos Domenico Golzio, Director di European Patent Office- e ci sarà una riunione ad hoc dove saranno considerate le varie istanze degli uffici nazionali che sono direttamente in contatto con le aziende nazionali. Questa avverrà a fine aprile, diciamo che avviamo un monitoraggio-indagine e ci vorrà ancora un po’ di tempo per capire se ci sono delle reazioni”.
In risposta alle sanzioni occidentali, la Russia ha emanato un decreto che permette al governo di autorizzare lo sfruttamento dei diritti della proprietà intellettuale frutto di brevetti, anche senza il consenso dei titolari. Praticamente da marzo possono essere rilasciate nel paese licenze di sfruttamento senza che vi sia l’obbligo di pagare alcun indennizzo. ”significa che chiunque può copiare i brevetti di aziende europee. E quindi -sottolinea- se la guerra continua è chiaro che tutte le aziende europee che vendono o che sono presenti nella confederazione russa avranno dei danni. Perchè la Russia non è più tenuta a pagare royalty, e dunque chiunque può copiare un brevetto di origine dei paesi ostili”.
A permettere la legittimità del governo russo sarebbe l’articolo 1360 del codice civile sul libero utilizzo di brevetti in circostanze particolari, come quelle legate alla difesa e sicurezza nazionale. ”immaginiamo per la Fiat o le altre aziende che producono automobili in Russia quali possono essere i danni se la proprietà intellettuale legata a queste catene di montaggio può essere cannibalizzata dalle aziende russe”. Ma strumenti per opporsi a questa situazione ”non ce ne sono. Il trattato Trips prevede la possibilità in casi particolari di stabilire una percentuale delle royalty, ma i documenti usciti dalla Russia dicono che la percentuale è pari a zero”.
Per il momento l’ufficio europeo però non prevede ritorsioni nei confronti delle imprese russe che vogliono brevettare in Ue un’invenzione. ”Non sapiamo se sono stati presentati brevetti in questi giorni, nel 2021 ne la Russia ne ha presentati circa 200, sicuramente le aziende russe brevettano. Ma per adesso si continua a svolgere la normale attività. Non blocchiamo nessuno per ora, poi si vedrà se decidere di intervenire. Certamente non si può discriminare un inventore rispetto a un altro, è un principio di imparzialità dell’ufficio brevetti in generale’, ma sicruamente l’invasione dell’Ucraina si condanna”.