(Adnkronos) – C’è anche la Russia tra le quaranta nazioni presenti a Lineapelle, la fiera internazionale della pelletteria, di cui è partita questa mattina la centesima edizione, negli spazi espositivi di Rho Fiera Milano. Una presenza “inammissibile” per la diplomazia ucraina in Italia, che – quando una settimana fa ha scoperto dell’arrivo in Italia degli espositori russi – si è immediatamente attivata per chiederne l’esclusione.
Il 15 settembre, a cinque giorni dall’avvio della manifestazione, il console generale d’Ucraina a Milano, Andrii Kartysh, si è rivolto direttamente al presidente di Lineapelle Gianni Russo con una lettera – di cui l’Adnkronos è entrata in possesso – inviata per conoscenza anche al presidente di Fondazione Fiera Milano, Enrico Pazzali.
“Mi trovo a dover constatare il mio rammarico a seguito di numerose segnalazioni relative alla potenziale partecipazione a un evento di così grande rilievo sia a livello nazionale che internazionale di espositori russi” e fa seguire l’elenco delle aziende, includendone anche una spagnola che a suo dire – scrive sempre il console – sarebbe “una filiale” di una azienda russa “principale fornitrice di pelle per le esigenze dell’esercito russo”.
Non usa mezzi termini Kartysh, nella lettera inviata a Russo, per denunciare che “continuare a fare affari con uno Stato che promuove la guerra, l’odio e la violenza è per noi inammissibile. Senza dubbio, lo è anche per Lineapelle”.
Per questo il console chiede al presidente della manifestazione dedicata alla pelletteria, qualora la presenza russa a Lineapelle fosse confermata, di “valutare la possibilità di rimuovere le aziende registrate in Russia dall’elenco degli espositori, utilizzando gli spazi ad essi riservati per l’esposizione di materiali relativi alla spietata guerra portata in Ucraina dalla Russia”.
Il giorno successivo, il 16 settembre, una lettera analoga – di cui l’Adnkronos ha preso visione – è stata inviata al presidente dell’Unione nazionale industria conciaria (Unic), Fabrizio Nuti. Per avere una risposta il consolato generale d’Ucraina a Milano ha atteso fino a ieri, 19 settembre, la vigilia della manifestazione fieristica. A firmare la lettera indirizzata a Kartysh, mandata “a nome del presidente di Lineapelle Gianni Russo e del presidente di Unic Fabrizio Nuti” e, per conoscenza, anche a Pazzali, è Fulvia Bacchi, direttore generale Unic e ceo di Lineapelle.
“La presenza di aziende russe, regolarmente iscrittesi a questa edizione di Lineapelle, è frutto di una serie di circostanze, compreso il fatto che, non essendovi divieti specifici dalle autorità, rifiutandole, avremmo potuto incorrere in inadempimenti e responsabilità”, scrive Bacchi nella lettera, visionata dall’Adnkronos, motivando così il fatto che “alla vigilia della manifestazione non ci è possibile procedere con l’espulsione”. L’assicurazione dal Ceo di Lineapelle al console ucraino è però che “per la prossima edizione studieremo criteri diversi”.
E nel frattempo, ribadendo da parte di Russo e Nuti la “piena solidarietà per l’immane tragedia che sta vivendo il suo Paese” e ricordando che “il loro dissenso verso l’aggressione che avete subito sia stato più volte manifestato e si continuerà a farlo nelle sedi più opportune, così come si sono impegnati a sostenervi anche economicamente”, la ceo di Lineapelle nella lettera visionata dall’Adnkronos invita Kartysh a visitare la fiera “per manifestarle di persona la piena vicinanza e solidarietà per la brutale e ingiustificata aggressione subita dal suo popolo”.