(Adnkronos) – “Non credo, come peraltro sostengono gli analisti, che ci sia un collegamento diretto tra eventuali attentati terroristici in Europa e la guerra in Ucraina. Gli ultimi attentati più significativi targati Isis sono avvenuti nell’ultimo mese in Israele, ma non vi è stata connessione con la guerra Ucraina, e questo è avvenuto nonostante vi potessero essere possibili valutazioni di collegamenti con l’impiego di hezbollah da parte di Putin nella guerra in Ucraina. Sono prevalse comunque valutazioni conclusive legate ai tipici dissensi e conflitti interni a Israele”. Lo ha affermato all’Adnkronos Stefano Dambruoso, magistrato ed esperto di terrorismo internazionale.
“Direi che oggi la parola chiave sia moderazione. Gli analisti esprimono pareri di moderazione sul rischio di attentati dell’Isis in Europa. C’è chi sostiene che vi potrebbe essere una forma residuale, che ci potrebbe essere cioè il rischio di ‘false flag’, – ha spiegato Dambruoso – in pratica degli attentati con rivendicazioni formali da parte di gruppi terroristici, quindi anche Isis, ma che di fatto potrebbero essere voluti dai russi e punitivi nei confronti dei paesi che hanno sostenuto l’azione antirussa nella guerra in Ucraina, penso all’Italia, alla Francia e all’Inghilterra. Quindi sebbene il rischio di false flag in Europa quest’estate ci sia, non credo che allo stato ci siano collegamenti con la guerra in Ucraina e credo inoltre che la moderazione nelle valutazioni sia opportuna”.
“Obiettivamente l’attività di intelligence, di coloro cioè che sono preposti alla prevenzione su possibili attentati nei paesi europei non è distratta dalla vicenda Ucraina, dato che questa ha un suo focus e una sua specificità. Tutto il settore, il dipartimento di contrasto al terrorismo rimane comunque molto attivo, non si registra un abbassamento dell’attenzione contro possibili attività di gruppi o cellule terroristiche in Europa”, ha concluso Dambruoso.