Che il ‘tiro al cristiano’ (nell’indifferenza generale), oggi sia divenuto una ‘consuetudine’, specie – duole dirlo – nei luoghi meno civili del pianeta è cosa nota (vedi le stragi africane da parte degli integralisti islamici), ma che un convoglio di ecclesiastici in missione umanitaria (e quindi ‘segnalato’), venga deliberatamente attaccato, è a dir poco vergognoso.
E’ quanto accaduto oggi al cardinale Krajewski, notoriamente conosciuto come ‘l’elemosiniere del Papa’ (dunque incaricato di provvedere personalmente a quanti bisognosi), in missione in Ucraina. L’alto prelato, insieme ad un vescovo cattolico, ed uno protestante, stavano caricando delle provviste alimentari nella città di Zaporizhia, per poi consegnarle a delle persone bisognose dell’area. Mentre, sotto lo sguardo ‘poco vigile’ dei soldati di scorta i ‘porporati’ stavano stipando il loro furgoncino di derrate alimentari, sono stati fatti improvvisamente oggetto di colpi di arma da fuoco.
E veramente deve esserci davvero stato ‘un intervento dall’alto’ se, pur sentendo le ogive fischiargli accanto, l’elemosiniere non è stato colpito. Come ha poi testimoniato lo stesso Krajewski agli inviati di ‘Vatican news’, “Per la prima volta nella mia vita non sapevo dove fuggire… perché non basta correre, bisogna sapere dove“.
Max