(Adnkronos) – “Nel momento in cui qualunque politico volesse venire a vedere come è la situazione degli sfollati ucraini per portare degli aiuti ma perché non dovrei aiutarlo? Io sono molto orgogliosa di averci portato Salvini e lo rivendico”. Francesca Immacolata Chaouqui, all’Adnkronos, spiega come si è svolta la missione di Matteo Salvini in Polonia contestato davanti alle telecamere con la maglietta di Putin dal sindaco di Prezemysl. E dice che lo rifarebbe “per chiunque sia disposto a dare una mano per gli ucraini vittime di crimini”. Chaoqui spiega che il leader della Lega ha chiesto a lei e alla Onlus ‘Ripartiamo’ da lei fondata di andare a vedere coi suoi occhi quale fosse la situazione: “Lui mi ha detto: ‘Voglio venire a vedere e capire come portare gli aiuti’. Lui è arrivato tramite l’ambasciatore italiano presso la Polonia quindi non è che gli abbiamo organizzato nulla ma sono orgogliosa di averlo aiutato a capire come è la situazione “.
Chaoqui spiega come funziona la Onlus che ha già operato in altri Paesi in momenti drammatici, per esempio in Siria, in Libano, a Gaza: “Noi abbiamo 4 presidi fissi in Polonia: uno a Varsavia, uno a Cracovia, uno alla dogana di confine e un altro nella stazione di Varsavia. Noi ci occupiamo , attraverso la rete delle associazioni cattoliche presso l’Ucraina, di fare uscire le persone che non hanno mezzi. In Ucraina in questo momento le persone che possono permettersi di partire partono in modo semplice. Diverso è per chi ha orfani, per le case di cura coi disabili mentali. Noi aiutiamo queste persone”.
Chaoqui torna sulla contestazione del sindaco polacco di Prezemysl a Salvini: “Quel sindaco è un pagliaccio. Quando andrò, gli andrò io a sventolare le magliette che utilizza contro i gay. Altro che pacifista”. Chaoqui, che è stata membro della Cosea in Vaticano, conosce bene il Papa e si è fatta un’idea di quel che potrebbe tentare per fermare il conflitto russo ucraino: ” Il Papa ha inviato due cardinali, quando torneranno si prenderà una decisione seria. Conoscendo Bergoglio non escludo nemmeno che salga su un aereo e vada”. Domenica la sua Onlus porterà in Calabria altri 40 sfollati dall’Ucraina, venti di loro sono bambini di un orfanotrofio.