(Adnkronos) – “Le trattative di oggi sono fallite, e Kiev si prepara al peggio: ho parlato stamattina con gli ultimi civili che stanno scappando da Irpin, e mi dicevano che gli stessi militari sono andati a prenderli casa per casa e a dirgli ‘dovete andar via perché qua fra uno o due giorni scoppierà la battaglia per la capitale'”. A dirlo all’Adnkronos, in collegamento da Kiev, è Fausto Biloslavo, inviato per conto di Mediaset e del Giornale nelle zone del conflitto e che in queste settimane si trova a Kiev. “Oggi per la prima volta dopo giorni -spiega l’inviato- questa mattina alla periferia di Kiev non si sentivano le vicine cannonate, forse perché erano in corso delle trattative che però mi pare di capire siano fallite, e poco fa è suonata l’ennesima sirena dell’allarme aereo”.
I russi, secondo l’analisi del cronista, “sono si intestati il 50%, 70% di Kiev, gli ucraini tengono ancora una fetta della città per garantire l’evacuazione ma poi ci sarà lo scontro. E temo che ci sarà anche un’avanzata, che in realtà anche se lentamente sta già avvenendo da giorni”. Sul lato ovest della città, dove Biloslavo è stato ieri, “i russi sono a due chilometri da questo sobborgo che è attaccato alla capitale. Se arrivano là, arrivano a Kiev”. Il motivo per cui l’avanzata procede ‘lentamente’ “è che l’esercito ucraino sta vendendo cara la pelle e cerca di resistere -spiega il giornalista- e poi c’è anche il problema dei civili che stanno scappando. Solo dai sobborghi sono 18mila, ma sembra che da Kiev stessa stiano già scappati un milione e mezzo di persone, secondo quanto diceva il sindaco ieri. Ne rimangono però circa due milioni”.
La capitale non è una cittadina, “è una grande città e quindi devono stare molto attenti a cosa fanno e a come stringono la tenaglia”, analizza Biloslavo, che osserva: “Non so se accadrà un assedio vero e proprio come a Sarajevo, ma ci sono tante similitudini. Le barricate, i tram in mezzo alla strada, le mine anticarro”. L’impressione dell’inviato è che “Putin stia continuando in questa invasione con dei piani precisi, che seppur rallentati dalla resistenza ucraina vanno avanti. E che voglia andare fino in fondo, e temo che non ci sarà grande spazio per trattative degne di questo nome”.