E’ vero che ieri le truppe ucraine sono state finalmente dotate dagli Stati Uniti dei sofisticati sistemi missilistici Himars, capaci di una gittata fino ad 80 chilometri, e che a giorni Biden invierà altri mezzi e munizioni ma, prima che l’operatività sul campo possa tornare ad esprimersi ai massimi livelli, occorreranno diversi giorni, e per il momento la situazione non è certo delle migliori.
Non a caso proprio oggi l’agenzia di stampa di Kiev, ‘Interfax’, ha riportato una dichiarazione del capo dell’amministrazione militare regionale di Luhansk, Serhiy Haidai, secondo il quale all’esercito ucraino è cautelativamente stato ordinato l’immediato ritiro da Severodonetsk, a favore di posizioni maggiormente ‘protette’.
Dal canto suo, il noto corrispondente militare, Yurii Butusov, sulla sua pagina Fb ha spèiegato che “Abbiamo lasciato Severodonetsk. Su quella parte del fronte, in cui mi trovavo io, durante la ritirata siamo stati attaccati ma per fortuna senza vittime. Dispiace doversi ritirare ma è una decisione presa da tempo. I militari ucraini hanno combattuto con onore in condizioni particolarmente difficili“.
Come rivela ancora Haidai intervistato da ‘Freedom TV’, “Ora la situazione in cui le truppe si trovano in posizioni disgregate da molti mesi, solo per essere lì, non ha senso. Il numero di morti nei territori non fortificati può aumentare ogni giorno. A Severodonetsk hanno già ricevuto l’ordine di ritirarsi in nuove posizioni fortificate e di combattere dalle nuove posizioni“.
Tuttavia, stando a quanto riporta il bollettino quotidiano dello Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine (che non possiamo certo verificare), anche le truppe russe lamenterebbero ingenti perdite di mezzi uomini. Il bollettino indica infatti che tra le fila di Mosca, ad oggi – dal 24 febbraio, giorno dell’invasione – si calcolano qualcosa come 34.530 perdite umane.
Nello specifico, riferiscono ancora fonti militari ucraine, l’esercito russo avrebbe perso 34.530 uomini, 1507 carri armati, 3637 mezzi corazzati, 759 sistemi d’artiglieria, 241 lanciarazzi multipli, 99 sistemi di difesa antiaerea. Spiegando inoltre che si tratterebbe di ‘dati in aggiornamento’ (resi difficoltosi dal rapido maturare degli eventi), le truppe di Mosca avrebbero perso anche 216 aerei, 183 elicotteri, 2553 autoveicoli, 14 unità navali e 622 droni.
Max