Uccise l’ex, Cassazione: ‘Appello per aumentare la pena’

Non bastano 30 di reclusione per Vincenzo Paduano, l’ex guardia giurata di 30 anni che strangolò e bruciò l’ex fidanzata Sara Di Pietrantonio. Lo hanno deciso i giudici della prima sezione penale della Cassazione che hanno accolto la richiesta della procura generale. L’intento è quello di prolungare la pena fino all’ergastolo. Il nuovo processo era stato già richiesto dal pg Stefano Tucci nella requisitoria. 

Cassazione: “Nessuna attenuante” 

Tucci ha sottolineato che Vincenzo Paduano ha ucciso “per spirito punitivo e non per impeto di gelosia. Esercitava il dominio di possesso sulla vittima, controllandola in ogni suo spostamento”. L’ex vigilantes aveva richiesto un ricorso, respinto però dalla Cassazione: “Vincenzo Paduano è responsabile di tutti i reati che gli sono stati contestati, e non devono essergli concesse attenuanti: piuttosto, va celebrato un processo d’appello bis per valutare la sua condanna all’ergastolo”. Il pg ha poi aggiunto di “dichiarare l’autonoma sussistenza del reato di stalking”, in relazione alla mozione respinta alla difesa di Paduano che chiedeva di assorbire l’accusa di stalking in quella di omicidio. Tucci ha proseguito: “i social hanno invaso le nostre vite e ci rendiamo conto come sia invasivo un controllo su un account Facebook: l’inserimento abusivo in quello di Sara è sintomatico del dominio che voleva esercitare sulla ragazza. Tutti gli elementi raccolti dalle indagini non consentono alcun ragionevole dubbio sulla fondatezza delle aggravanti”. Nessuno sconto quindi per Paduano, anche dopo le scuse dell’ex vigilantes: “Si tratta innanzitutto di scuse tardive – ha affermato il pg – è facile chiedere perdono dopo essere stati condannati all’ergastolo, e non si tratta solo di tardività o di facilità, ma anche di inconcretezza”.