(Adnkronos) – L’abbandono della piazza italiana da parte della piattaforma statunitense Uber Eats “conferma che il mercato del Food Delivery è molto competitivo e che occorrono investimenti importanti anche da un punto di vista tecnologico”. Un mercato “molto complicato” per chi usufruisce di questi servizi come “i ristoranti e le pizzerie (anche a taglio), una platea di circa 25-30 mila esercizi, circa il 15% del totale dei 150mila esercizi in tutta Italia che pagano molto elevate commissioni ai grandi player del settore tra il 30 e il 35%”. A descrivere lo stato dell’arte del Food Delivery è Luciano Sbraga, direttore dell’Ufficio studi di Fipe Confcommercio, intervistato dall’Adnkronos. Un settore che ha visto un vero e proprio boom durante il covid e che ora, pur continuando a crescere sta vivendo una fase di rallentamento del 4-5% rispetto al picco del 2020-2021.
Il business del Food Delivery “non è sostenibile da un punto di vista economico servirebbe una compartecipazione significativa del cliente che riceve un servizio a casa – afferma Sbraga – ne andrebbe rivisto il modello anche perché il suo funzionamento è poco trasparente”. In che senso? “Nel senso che le informazioni sui clienti non vengono condivise ai ristoratori ed inoltre, cosa ancora più grave, – sottolinea – non si conosce come funziona l’algoritmo che indicizza la graduatoria dei vari locali che vengono scelti nelle app, da parte delle piattaforme internazionali come Deliveroo, Glovo, Just Eat che si contendono il mercato anche in Italia”.
Il Food Delivery nel 2022 ha fatturato 2,8 miliardi di euro nel nostro Paese (in base al Rapporto Ristorazione di Fipe) e corrisponde a circa 4% del volume di affari complessivo dei servizi di ristorazione. A fare il punto con l’Adnkronos su questo settore che ha visto un vero e proprio boom durante il covid è Fipe-Confcommercio a pochi giorni dall’annuncio da parte di Uber Eats di lasciare il mercato italiano. Dei 2,8 miliardi di euro, secondo una stima di Fipe circa 1 miliardo si svolge attraverso l’online con le grandi piattaforme internazionali come Deliveroo, Glovo, Just Eat che si contendono il mercato anche in Italia. Mentre la fetta più grande di 1,8 mld è rappresentata ancora oggi dall’off line, un servizio che esiste da sempre ed è la consegna a domicilio attraverso il personale dell’attività fino a un certo raggio di chilometri.
(di Cristina Armeni)