“Se Cuba non è disponibile a stringere un accordo miglioreper il popolo cubano, per i cubano-americani e per l’insieme degli Stati Uniti, allora metterò fine all’accordo”. Così, via Twitter il neo presidente Donald Trump, in una giornata in cui attraverso questo social ha avuto molto da dire. Nello specifico, il tycoon newyorchese ha lasciato intendere che, se non vi saranno correzioni, potrebbe metter fine al riavvicinamento con Cuba realizzato dal presidente americano uscente Barack Obama. Un concetto preannunciato la sera prima da Reince Preibus, scelto come futuro capo di gabinetto del presidente eletto, che aveva affermato che,se da Cuba non arriveranno concessioni sul tema dei diritti umani, Trump metterà fine alla politica di aperturadi Obama ed alla ripresa dei rapporti diplomatici. “Senza cambiamenti da parte del loro governo su repressione, aperture del mercato, libertà di religione, prigionieri politici, non avremo un accordo unilaterale di Cuba con gli Stati Uniti – ha avvertito Priebus in un’intervista a Fox News – Bisogna cambiare queste cose per avere relazioni aperte e libere. E questo è quello che il presidente eletto Trump crede ed è la direzione verso cui dobbiamo andare. Ci deve essere qualcosa e questo qualcosa deve essere determinata- ha concluso il consigliere di Trump – Ma posso assicurarvi che chiederà qualche movimento in modo che ci sia una sorta di agenda nelle relazioni con Cuba”. Ma come dicevamo, Trump ha avuto anche altri argomenti di cui scrivere: “Oltre ad aver vinto in maniera schiacciante nel Collegio Elettorale,ho vinto anche il voto popolare, se togliete i milioni di persone che hanno votato illegalmente”. Furibondo Donald Trump ha denunciato via Twitter presunti brogli brogli elettorali e, senza fornire elementi a sostegno delle sue accuse, scrive convintamente che a suo dire milioni di persone hanno votato illegalmente, regalando quindi grande vantaggi ad Hillary Clinton. Una convinzione, quella del neo presidente Usa, ribadita nuovamente sul social poche ore dopo: “Gravi brogli elettorali in Virginia, New Hampshire e California – perché i media non ne parlano? Gravi pregiudizi, grosso problema!”. Ma Rick Hasen, esperto professore specializzato in legge elettorale alla University of California, tiene a sottolineare che “Non c’è motivo di pensare che questo sia vero”.
M.