“Il mio pensiero va a Gerusalemme. Al riguardo, non posso tacere la mia profonda preoccupazione per la situazione che si è creata negli ultimi giorni e, nello stesso tempo, rivolgere un accorato appello affinché sia impegno di tutti rispettare lo status quo della città, in conformità con le pertinenti Risoluzioni delle Nazioni Unite”. Concludendo l’udienza generale Papa Francesco ha oluto lanciare un appello circa la complicata situazione ’diplomatica’ che si sta verificando in queste ore nella Terra Santa, in seguito all’annunciata intenzione, da parte di Washington, di trasferire da Tel Aviv a Gerusalemme la sua ambasciata. Proprio ieri il presidente dell’Anp, Abu Mazen, ha telefonato a Bergoglio per riferirgli di quanto sta accadendo in queste ore. “Gerusalemme è una città unica, sacra per gli ebrei, i cristiani e i musulmani, che in essa venerano i luoghi santi delle rispettive religioni – ha tenuto ad osservare il Pontefice – ed ha una vocazione speciale alla pace. Prego il Signore che tale identità sia preservata e rafforzata a beneficio della Terra Santa, del Medio Oriente e del mondo intero e che prevalgano saggezza e prudenza, per evitare di aggiungere nuovi elementi di tensione in un panorama mondiale già convulso e segnato da tanti e crudeli conflitti”.
M.