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Turista tedesca muore a 25 anni, l’accusa del ragazzo: “Il 118 non parlava inglese”. Ma la Regione smentisce

“Buongiorno parla inglese?”. “Sì, cosa succede?”. “La mia ragazza non riesce a respirare”. Inizia così la telefonata tra Michael Douglas, turista irlandese, e il servizio unico per le emergenze del 118. È il 20 gennaio scorso, il 34enne e la sua fidanzata di 25 anni, Janna Gommelt, sono a pochi metri dal mare di Focene, nel Lazio, a bordo del loro camper con cui stanno girando l’Europa.

La ragazza si abbassa per prendere qualcosa dal frigo e viene colta da un malore. Si accascia a terra e respira a fatica. Iniziano così i 43 minuti che separano la prima chiamata del fidanzato della giovane e l’arrivo dei soccorsi. Quando l’ambulanza trova il camper della coppia sul litorale romano, Janna è già morta. In un’intervista pubblicata oggi da Repubblica il turista tedesco ha accusato gli operatori del 118 di aver faticato a comprendere la sua richiesta.

Secondo quanto raccontato dal 34enne, sarebbe stato messo in attesa per trovare un operatore in grado di parlare inglese. “Se i soccorsi fossero arrivati in tempo Janna sarebbe ancora viva”, accusa. Ma a poche ore dalla pubblicazione dell’intervista, la Regione Lazio ha pubblicato l’audio della prima chiamata con il 118. Due minuti in cui l’operatore chiede all’uomo dove si trovasse in quel momento, in corretto inglese.

“La telefonata di emergenza è stata subito gestita correttamente in lingua inglese ed è stato geolocalizzato l’intervento con le coordinate di latitudine e longitudine”, spiega la nota della Regione. Tuttavia rimangono ancora dei punti da chiarire, perché secondo il 34enne sarebbe stato lui, salito a bordo del camper, ad individuare i soccorsi che non riuscivano a trovare la coppia. Scenari che potrebbero essere chiariti con la pubblicazione dell’intera chiamata con il 118. Intanto i genitori della 25enne è ancora in attesa di capire cosa abbia provocato la morte della figlia.

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Luigi Base