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Turismo sostenibile: crescono le Visite nei Parchi Nazionali italiani

L’Italia, con la sua vasta biodiversità, continua a essere una delle destinazioni preferite dai turisti che cercano un’esperienza di viaggio sostenibile e immersiva nella natura. Dai picchi montuosi innevati delle Alpi alle acque cristalline delle coste sarde e siciliane, il paese offre un’ampia gamma di ambienti naturali protetti. Secondo i dati dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra), l’Italia detiene il primato europeo per il numero di specie animali e vegetali: ben 1.300 piante e 10.000 animali sono endemici. In totale, la fauna marina, terrestre e d’acqua dolce italiana conta oltre 60.000 specie. I parchi nazionali sono diventati mete predilette per chi desidera un turismo “slow” e sostenibile, favorendo una maggiore connessione con la natura.

Negli ultimi anni, a seguito della pandemia di Covid-19, si è registrato un significativo aumento delle visite nei parchi nazionali e nelle aree protette italiane. “Abbiamo osservato un incremento nella domanda di accesso alle aree protette, come risulta dalle comunicazioni con i gestori locali,” ha dichiarato Luca Santini, presidente di Federparchi, all’agenzia Adnkronos. Prima della pandemia, i parchi nazionali attiravano circa 27 milioni di visitatori all’anno, generando un indotto economico di oltre 5 miliardi di euro e supportando più di 100.000 posti di lavoro. La necessità di un contatto diretto con la natura, dopo lunghi periodi di confinamento, ha portato molti italiani a riscoprire il piacere delle attività all’aperto come escursioni, ciclismo e passeggiate.

Aggiornamento ore 18.00

Il 2024 ha confermato questa tendenza, con un aumento delle presenze nei mesi di maggio e giugno, nonostante una leggera flessione registrata ad agosto. Federparchi ha evidenziato come la strategia di promozione turistica delle aree protette stia evolvendo, spostandosi verso un’offerta diversificata su tutto l’arco dell’anno. “Le aree protette hanno iniziato a promuovere attività turistiche durante tutte le stagioni,” ha spiegato Santini. Nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, che si estende tra le province di Forlì-Cesena, Arezzo e Firenze, l’offerta è stata ampliata per coinvolgere i visitatori in ogni stagione, dal rilassante “Autunno Slow” alle avventure invernali di “Neve e Natura”, passando per le escursioni primaverili di “Primavera Wild” e le attività estive di “Estate con Noi”. Questa diversificazione ha portato a un aumento delle visite, passando da 180.000 visitatori nel 2013 a 500.000 nel 2023, con una crescita costante.

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L’Italia è diventata un punto di riferimento per il turismo sostenibile nei parchi naturali, come dimostra anche il primato nel numero di certificazioni CETS (Carta Europea del Turismo Sostenibile). Questa certificazione, promossa da Europarc Federation, mira a diffondere pratiche turistiche sostenibili all’interno dei parchi naturali. “L’interesse dei turisti per il nostro settore ci permette di considerarci promotori della conservazione naturalistica e una parte significativa del PIL derivato dal turismo,” ha concluso Santini.

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