Già quelle quattro lettere, che se lette al contrario evocano il sentimento principe, bastano a suscitare nel mondo stima ed ammirazione. Amata ed ambita, anche invidiata e, per certi versi ‘replicata’ ovunque (basti pensare al Campidoglio, anche in America sede della politica nazionale), Roma rappresenta la storia.
Le preziose vestigia monumentali che, imperterrite, nei secoli hanno sfidato guerre, terremoti, e carestie, ancora oggi testimoniano con straordinaria contemporaneità i fasti di un’evoluzione artistica, di impareggiabile valore.
Una vocazione dunque principalmente turistica, quella intorno alla quale ruota gran parte dell’indotto economico della Capitale, rovinosamente azzerato dall’avvento della pandemia. Ecco perché ripartire dall’Arte, dalla sua storia, diviene oggi vitale per la città, che si appresta a rinnovare la sua fama mondiale ripartendo proprio dalle origini.
Nello specifico, a rendere oltremodo affascinante l’offerta turistica, è lo straordinario connubio rappresentato da un’iniziativa che lega ‘Roma la grande’ a ‘Pomperi, il mito’. E’ questo il titolo che caratterizza l’allestimento di ‘Pompei 79 d.c. Una storia romana’, la mostra che, fino al 9 maggio, restituisce il naturale rapporto fra le due principali città maggiormente visitate nell’ambito dell’archeologia.
In particolare, spiega Alfonsina Russo, direttrice del Parco Archeologico del Colosseo, si tratta “Di una storia lunga secoli e senza confronto, con un bellissimo capitolo dedicato al secolo d’oro, il II a.C, quando Roma si apre al Mediterraneo e arriva fino alla penisola Iberica, da una parte, e all’Egeo e alla Grecia, dall’altra, importando oggetti, ma anche saperi, maestranze e tecnologie”
Un progetto fondato sulle sinergie rappresentate dal Parco archeologico del Colosseo, di quello Archeologico di Pompei, e dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
Contemporaneamente, già da oggi, la Soprintendenza Speciale di Roma ha riaperto le Terme di Caracalla, presentando una novità: l’installazione di speciali pannelli per le persone con disabilità visive. Ma non solo, a rendere ancora più stimolante l’offerta, nell’appartamento dei Conservatori (interno ai Musei Capitolini), la mostra multimediale ‘L’eredità di Cesare e la conquista del tempo’, che ripercorre praticamente Roma, dalla sua fondazione (753 a.C.), fino alla fine dell’età repubblicana, e agli albori dell’età imperiale (31 a.C.).
Dunque, auspica Daniela Porro, soprintendente speciale di Roma, “Un nuovo inizio, che speriamo diventi simbolo di ripresa. Un ritorno alla bellezza, grazie alla maestosità delle Terme di Caracalla, che garantiscono sicurezza e distanziamento a tutti i visitatori. Il frutto di un incessante lavoro fatto durante il periodo di chiusura, portato avanti con cura e passione dallo storico direttore delle Terme di Caracalla, Marina Piranomonte, da poco in pensione”.
Ricordiamo che, per garantire il distanziamento sociale, potranno entrare 80 persone all’ora (20 ogni 15 minuti) e l’ingresso sarà consentito solo tramite prenotazione online.
Come dire: la Capitale torna a guardare al futuro attraverso il suo passato, per ritrovare quel feeling col mondo che, come dicevamo, si fonda su appena 4 lettere: Roma.
Max