Dopo il 2020 “anno horribilis” per il turismo con 223 milioni di presenze in meno sul territorio italiano rispetto al 2019, il 2021, per come è iniziato, non promette niente di buono, anzi, rischia di andare peggio. E comunque, le aspettative degli operatori sono rivolte al 2023 per rivedere un ritorno dei flussi turistici ai livelli del 2019. E’ il quadro delineato dal presidente di Federalberghi Bernabò Bocca, appena rieletto alla guida degli albergatori della Confcommercio, durante la 71 assemblea nazionale che si è svolta a Roma e ha visto la partecipazione, tra gli altri, del ministro del Turismo Massimo Garavaglia.
Se l’anno scorso il calo medio dei turisti è stato del 53,4% rispetto al 2019, con punte che in alcune località hanno superato l’80% ed il turismo straniero è sceso mediamente del 70,2%, va osservato come nei primi quattro mesi del 2021 le presenze dei turisti negli esercizi ricettivi “sono diminuite dell’85,6% rispetto al corrispondente periodo del 2019, con un calo del 75,1% per gli italiani e addirittura del 95,9% per gli stranieri”. E “se non ci sarà un cambio di prospettiva in tempi brevi – afferma Bocca commentando i dati – i risultati del 2021 nel settore del turismo si potranno rivelare addirittura peggiori di quelli del 2020”.
Una ripresa che deve fare i conti con le gravi perdite di fatturato nel 2020 e quest’anno con una stagione invernale che “è saltata del tutto e quella primaverile non è ancora partita”. Ma il ministro Garavaglia è fiducioso e ha voluto lanciare un messaggio di ottimismo all’assise. “Adesso finalmente parte la fase due” ha detto, ovvero: “come sostenere la ripartenza e fare rimbalzare il più velocemente possibile questo Pil compresso che abbiamo in una realtà importante come il turismo”. “Abbiamo la necessità che il turismo sia il primo settore che riparte in questo Paese e che nell’anno di ripartenza dia il maggior contributo alla crescita del Pil”, ha auspicato Garavaglia.
Il ministro oltre alle misure economiche che il governo sta predisponendo nel decreto Sostegni bis, che dovrebbe essere approvato la prossima settimana, prima fra tutte “la decontribuzione come modalità fondamentale per fare ripartire il settore, con meno vincoli e superando percentuali che stupidamente limitano questa possibilità”, la presa in considerazione dell’entità delle perdite di fatturato, una valutazione dei costi fissi affrontati dalle imprese e l’allungamento dei tempi per i prestiti bancari, Garavaglia ha evidenziato la necessità di un “mix di strumenti finanziari come mini bond, basket bond, fondo rotativo, proprio per andare incontro a realtà molto diverse anche grandi”.
Ma una spinta alle partenze estive degli italiani intanto per Federalberghi oltre alla iniziativa dell’anticipo del Green pass nazionale può venire dal consentire “di ricevere la seconda dose in una regione diversa da quella in cui si è ricevuta la prima, al fine di agevolare l’organizzazione e la prenotazione delle vacanze” ha sottolineato Bernabò Bocca. Proposta che è stata raccolta dal ministro che non ha negato problematiche ma è stato possibilista. “E’ chiaro ci sarà qualche difficoltà nel fare le vaccinazioni fuori dalla regione di residenza. Però confidiamo che con il generale Figliuolo si riescano a trovare quelle modalità per risolvere anche questo problema. Non semplice – ha rimarcato – ma con costanza e organizzazione si riuscirà a trovare la soluzione anche per questo”.