Quanto denunciato da Cecilia D’Elia, portavoce Conferenza delle donne del Pd, sulla formazione della commissione di supporto al ministro del Turismo Garavaglia per la valutazione e consulenza sul Pnrr che è composta da 10 uomini, dimostra che “stiamo all’età della pietra. Che a nulla sono valse le contestazioni fatte durante il lockdown sulle composizioni delle varie task force; che il problema oggi della Lega, ieri del Pd, domani di qualche altro partito è trasversale; che il cambio culturale deve essere imposto per legge; che la Golfo-Mosca sulle quote rosa è indispensabile e va estesa”. Ne parla con l’Adnkronos Irma Conti, presidente Associazione donne giuriste d’Italia e cavaliere della Repubblica per la lotta alla violenza sulla donna, he afferma: “Mi auguro che Garavaglia abbia cercato approfonditamente tra le competenze e trovato nessuna donna. E mi appello a Draghi affinché intervenga sul riequilibrio di genere alla luce della lungimiranza che l’Italia deve avere in questo momento”.
“A parlare di lungimiranza – ricorda la giurista – è stato Draghi che ha detto chiaramente che la riduzione delle differenze di genere deve essere un priorità globale perché non sono solo immorali e ingiuste ma anche poco lungimiranti. In questo momento di partenza e resilienza eravamo certi che saremmo stati diversi e che sarebbe stata messa al centro la questione femminile per ripartire con un passo diverso. Invece – rimarca – non avviene”. Fatto gravissimo, che “non incentivando tra l’altro l’autonomia delle donne non favorisce la prevenzione della crescente violenza subita da tante”.
In poche parole, “continuano ad essere indispensabili le quote rosa che dimostrano che solo imponendo l’attenzione al mondo femminile si riesce ad ottenere un risultato inclusivo che tenga conto della diversity. Perché le donne ci sono solo dove previsto per legge – ripete Irma Conti – E la riduzione della disparità di genere deve essere la barra per un futuro di ripartenza e resilienza”. (di Roberta Lanzara)