(DIRE) Firenze, 3 dic. – Lotta alle key box. L’operazione
annunciata dal Comune di Firenze nei giorni del G7 del turismo (e
dopo il blitz degli attivisti di Salviamo Firenze con le X
adesive sulle microcassette di sicurezza) entra nel vivo, con lo
stop e la rimozione che potrebbe azionarsi già all’inizio del
prossimo anno. Via uno dei simboli degli affitti brevi dal
centro, grazie al regolamento Unesco. E, dopo la circolare del
Viminale licenziata capo della Polizia, Vittorio Pisani, via da
tutta la città. L’orizzonte- non troppo lontano- a cui guarda la
sindaca Sara Funaro è questo, come racconta al termine del Cosp
in prefettura.
La logica del doppio binario, spiega la prima cittadina, non
cambia. In questo senso Palazzo Vecchio da una parte continua a
lavorare alle modifiche del regolamento Unesco così da stoppare,
sul fronte decoro, le key box in centro. Dall’altra, però, la
stretta al check-in da remoto imposta dal ministero dell’Interno,
dà l’appiglio per impostare la partita sul versante della
sicurezza. “La circolare sicuramente aiuta ad andare avanti in
questa direzione”, evidenzia. Come? “Stiamo valutando gli
strumenti che potremmo utilizzare” e l’ipotesi più convincente
(anche se tutta da costruire “e da approfondire”) potrebbe essere
“la modifica al regolamento di polizia urbana”.
La circolare, prosegue Funaro, “prevede la valutazione degli
strumenti e il confronto con le categorie, in particolar modo con
la Camera di commercio. Passaggi che faremo per poi riaggiornarci
con la prefetta la prossima settimana, dopo aver fatto le
verifiche amministrative sulle possibilità di modifica al
regolamento di polizia urbana”. A quel punto, una volta cambiato
il regolamento (passando per la giunta e il Consiglio) il Comune
potrà cominciare a rimuovere le key box. Anche perché, avverte,
“è abbastanza semplice controllare le scatolette poste sulle
pareti e sui portoni dei palazzi. Inoltre abbiamo un sistema che
stiamo rafforzando, il digital twin, grazie al quale riusciremo a
fare verifiche più mirate”.
Sul punto interviene anche la prefetta Francesca Ferrandino.
“La circolare ci chiede di affermare un principio che esiste da
tempo”. L’identificazione” del turista “deve avvenire ‘de visu’,
direttamente. Non si può affidare agli strumenti che ci offre la
tecnologia moderna. Ne stiamo parlando da un po’ di tempo con la
sindaca, definendo una serie di azioni per garantire
ulteriormente il rispetto della norma. E in questo c’è una
perfetta sintonia”.
La prefetta, quindi, annuncia l’avvio di “una scrematura e una
mappatura di quelle che possono essere le situazioni critiche.
Cerchiamo di capire, perché non è che tutte le strutture
ricettive sono fuori norma”.Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo https://www.dire.it