Un dolore lieve ma persistente, un livido che compare di notte che non va via nonostante gli antibiotici. E poi difficoltà nella deambulazione sempre piu’ accentuata. Sintomi che, nei bambini, potrebbero all’inizio non preoccupare e indurre a sottovalutarli. E invece potrebbero nascondere una terribile malattia, l’osteosarcoma, un tumore che colpisce le ossa dei più piccoli e che, se non curato tempestivamente, porta a amputazioni o, in un caso su cinque, al decesso. Sulla necessità impellente di formare e informare le famiglie ma soprattutto i medici per arrivare a una diagnosi precoce insiste da anni l’Aisos, Associazione italiana studio osteosarcoma, unica onlus a occuparsi di questa patologia, che in questi giorni festeggia dieci anni di attività. “L’osteosarcoma – spiega Francesca Terracciano, presidente Aisos – colpisce un bambino ogni 650mila nel mondo. In italia sono 100 bambini l’anno. È una malattia subdola, che genitori e medici al 90 per cento dei casi tendono a sottovalutare. Invece in presenza di determinati sintomi è fondamentale fare subito una radiografia e andare da uno specialista. Basta un ritardo di 20 giorni della diagnosi per pregiudicare l’esito delle terapie”. L’osteosarcoma è stata riconosciuto in Italia tra le malattie rare, ma molto c’è ancora da fare, soprattutto sul piano del sostegno finanziario: “Noi come onlus abbiamo lanciato una campagna di raccolta fondi – spiega Terraciano – ma anche lo Stato dovrebbe fare di più, investire per progetti di formazione e di prevenzione, magari utilizzando i fondi europei”.