Siglato il primo accordo in Italia di procurement basato sul valore nel trattamento del dolore cronico per i pazienti oncologici tra Medtronic, azienda specializzata in tecnologie mediche e l’Irccs Istituto europeo di oncologia di Milano. Si tratta del primo esempio nel nostro Paese di un programma di condivisione del rischio nel trattamento di pazienti oncologici che hanno sviluppato un dolore cronico a seguito del trattamento chirurgico o farmacologico di questa patologia che ogni anno colpisce in Italia oltre 377.000 persone.
Un primo passo che contribuisce alla trasformazione verso una sanità basata sul valore, ponendo al centro il paziente e i suoi bisogni – si legge in una nota – in un sistema sanitario che oggi paga per volumi di prestazioni, con uno dei centri di riferimento per la gestione dei pazienti oncologici come l’Ieo che da sempre si dota di tecnologie all’avanguardia e che è uno dei centri di riferimento europei nella cura dei pazienti oncologici. Grazie all’accordo di Value Based procurement, Medtronic condivide con l’Ieo – dettaglia la nota – il rischio nei casi in cui le terapie per il trattamento del dolore cronico post chirurgico dei pazienti oncologici possa non portare a raggiungere i risultati attesi.
Questo sarà possibile grazie alla raccolta e alla certificazione degli esiti della procedura. In particolare, verificando i risultati ottenuti nell’ambito della gestione del dolore attraverso comprovati indicatori sulla scala di dolore e della qualità di vita nell’arco di sei mesi dall’impianto.
Due in particolare sono i dispositivi che Medtronic mette a disposizione per il trattamento del dolore post chirurgico e/o post chemioterapia o radioterapia: la tecnologia Intellis* (neuromodulazione elettrica) oppure il sistema Synchromed* II (neuromodulazione farmacologica). La piattaforma Intellis è un sistema di neurostimolazione per il trattamento del dolore cronico intrattabile al tronco e/o agli arti che prevede uno stimolatore midollare impiantabile, il più piccolo al mondo, dotato di funzionalità avanzate di monitoraggio per una terapia antalgica personalizzata. Synchromed è una pompa di infusione impiantabile che eroga piccolissime dosi di farmaco analgesico tramite un catetere impiantato nello spazio intratecale, area circostante il midollo spinale piena di liquido cerebrospinale.
“Questo accordo rappresenta un ulteriore passo verso l’evoluzione di modelli basati sull’esito clinico – commenta Guido Beccagutti, Value & Access Director Western Europe di Medtronic -. Si tratta del primo accordo nell’ambito del dolore cronico, che segue le altre esperienze maturate sul tema in ambito cardiovascolare ed elettrostimolazione. Stiamo infatti replicando un modello nuovo nel mercato dei dispositivi medici in cui l’azienda condivide la responsabilità diretta di costi ed esiti con i provider, configurando un ecosistema che pone al centro l’outcome e il miglioramento della qualità della vita del paziente e che ha l’obiettivo di offrire cure migliori e sostenibili per il sistema”.
“Si tratta di un nuovo modello di acquisto che valuta non solo la qualità del dispositivo medico, ma anche il valore effettivo della terapia nella pratica clinica”, spiega Emanuela Omodeo Salé, direttore della S.C. Farmacia ospedaliera Ieo.
“Questo nuovo modello – spiega ancora Omodeo Salè – viene applicato per la prima volta in Italia nell’ambito del dolore oncologico con il nostro centro e prevede la disponibilità da parte del fornitore del dispositivo di rimborsarlo nei casi di inefficacia. Noi farmacisti siamo abituati ad applicare questo modello di acquisto ai farmaci oncologici attraverso l’uso dei registri di monitoraggio che rendono accessibili le cure con modalità omogenee su tutto il territorio nazionale. Il registro rappresenta quindi – sottolinea – un valido strumento per il farmacista che è garante dell’appropriatezza prescrittiva e della sostenibilità economica delle cure, attraverso una stretta collaborazione con il clinico e le informazioni raccolte dai registri sono degli importanti serbatoi di dati post autorizzativi nella reale pratica clinica”.
“Applicare quindi questo modello anche al mondo del dispositivo tecnologicamente avanzato – conclude – potrebbe garantire la miglior cura a tutti sempre con un occhio di riguardo al concetto di sostenibilità legato anche al valore intrinseco della tecnologia”.
“La valutazione degli esiti clinici, specie nella terapia del dolore, risulta uno step imprescindibile – spiega Vittorio Guardamagna, direttore Cure palliative e Terapia del dolore Ieo – per dare il giusto valore a terapie ad alto impatto e ad alta tecnologia, come quella della neurostimolazione midollare. I pazienti affetti da malattia oncologica purtroppo vivono l’esperienza del dolore lungo tutta la malattia, dalla diagnosi, al periodo dei trattamenti, fino alla guarigione o ‘cronicizzazione’. Guarigione o ‘cronicizzazione’ fortunatamente oggi sono sempre più possibili – osserva – grazie allo sviluppo di nuove strategie terapeutiche: si parla, oggi, di oltre 4 milioni di pazienti e si calcola che in circa il 40% vi sia la presenza di dolore neuropatico, non sempre di facile controllo con i soli farmaci analgesici. La neurostimolazione midollare – conclude – può avere un giusto spazio all’interno del percorso terapeutico dei pazienti”.