In una lettera indirizzata ai deputati del Partito democratico, la speaker della Camera, Nancy Pelosi, ha annunciato che oggi verrà presentata una mozione per impegnare il vicepresidente Mike Pence ad attivare il 25esimo emendamento, la procedura per destituire il presidente “se incapace di assolvere i suoi uffici”.
“Per proteggere la nostra Costituzione e la nostra democrazia – ha scritto Pelosi – agiremo con urgenza perché questo presidente rappresenta una minaccia immediata per entrambe”. A nove giorni dall’inaugurazione della nuova amministrazione Biden-Harris, l’assalto al Congresso di mercoledì, 6 gennaio, ha profondamente turbato democratici e repubblicani.
Oggi, quindi, la Camera dovrà votare la risoluzione all’unanimità, come richiesto dai dem, che inviterà Pence ad agire. Probabilmente, a causa del blocco di alcuni deputati repubblicani, la risoluzione non passerà subito con il consenso unanime. In questo caso, il provvedimento dovrà essere votato il giorno seguente, martedì 12 gennaio, dall’aula, dove il Partito democratico ha la maggioranza. Poi, ha spiegato Pelosi nella lettera, Pence e il governo hanno 24 ore di tempo per agire e rimuovere Donald Trump dall’incarico.
Secondo gli osservatori, Pence è piuttosto incerto sul da farsi. Se non dovesse agire, Pelosi ha fatto sapere che la Camera voterà, per la seconda volta, l’avvio della procedura d’impeachment contro Trump con l’accusa di aver aizzato l’insurrezione. Sarebbe il primo presidente ad essere sottoposto a tale procedura per due volte.
Il tempo, però, stringe e l’impeachment richiede l’appoggio di tanti, diciassette per la precisione, senatori repubblicani. Alla Camera la discussione e la votazione potrebbero avvenire già entro la fine della settimana, ma poi la palla dovrebbe passare al Senato.
L’inaugurazione di Biden è prevista per il 20 gennaio. Il nuovo presidente ha fretta di voltare pagina e di avviare la sua agenda politica. L’idea, proposta dal capogruppo alla Camera Jim Clyburn, è di rimandare di tre mesi il processo al Senato. Ciò consentirebbe alla nuova amministrazione di insediarsi nei primi cento giorni, fondamentali per sviluppare il programma e far votare la squadra governativa. In questo caso, Trump non verrebbe cacciato prima del tempo “fuori dalla Casa Bianca”, come invocato da Pelosi, ma correrebbe il rischio di essere interdetto dai pubblici uffici.
Mario Bonito