Donald Trump attacca la Federal reserve, in seguito al crollo di Wall Street. “La Fed è impazzita”, ha dichiarato il presidente Usa ai giornalisti, puntando il dito contro la banca centrale rea, a suo dire, di avere alzato troppo e troppo in fretta i tassi di interesse.
Il Dow Jones nella seduta di ieri ha chiuso a -3,15%, mentre il Nasdaq 100 ha perso il 4,8% e lS&P 500 ha perso il 3,29%. Trump aveva già criticato la Fed alla fine di settembre, dicendosi “non felice” per il terzo rialzo nel corso dellanno dei tassi di interesse.
Altri temi sono quelli legati ai contrasti tra Trump e luniverso finanziario cinese. Il Fondo monetario internazionale vede un rallentamento della crescita in ambedue le economie leader del pianeta, lamericana e la cinese. Nel caso di Pechino si aggiunge la mina vagante del debito pubblico pari al 300% del Pil; più tutto il debito che Xi esporta forzatamente nei paesi emergenti con le sue Nuove Vie della Seta. Quel titanico insieme di investimenti infrastrutturali ha dei costi enormi; i paesi che accolgono le offerte cinesi di costruire autostrade e ferrovie, porti e aeroporti, linee telecom e centrali elettriche, diventano debitori di Pechino a condizioni opache. Di colpo il Pakistan si è scoperto insolvente ed è corso a chiedere il salvataggio del Fmi; tuttora signora lammontare dei suoi debiti, prevalentemente verso la Repubblica Popolare.