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Trump ci ricasca e cita l’Italia in negativo: terza gaffes in 5 giorni

Chi ha avuto la fortuna di vivere altri contesti storici, sa riconoscere le grandi capacità geo-politiche dei Passat presidente degli Stati Uniti, veri e propri statisti, in grado di gestire con mano ferma non solo le ‘beghe’ interne ma, soprattutto, quelle internazionali.

Questo perché, specialmente nelle nuove generazioni, non nasca il convincimento che alla guida di una delle più potenti nazioni del mondo (storicamente nostra ‘amica’), sia ‘normale’ vedere un personaggio come Donald Trump. Rispetto ad una volta infatti – così come oggi accade in gran parte dei paesi (anche il nostro), non è più la politica o il senso dello Stato a favorire la scalata al potere di un premier, quanto invece i suoi rapporti con la finanza ed i poteri forti. 

Un presidente con il ‘vizio’ delle gaffes

Un preambolo doveroso per spiegare le continue gaffes diplomatiche dell’inquilino della Casa Bianca (ha parlato di ‘virus cinese’, ha offerto miliardi alla Germania per un vaccino esclusivo… ma solo per l’America), capace di affermare tutto ed il contrario nell’arco di 20 minuti! In nemmeno una settimana infatti, senza cattiveria ma, commentando l’espansione del Covid-19, Trump ha preso l’Italia come esempio in negativo, salvo poi postare le frecce tricolori su Twitter, con scritto ‘noi amiamo l’Italia’.

“In America non deve essere come in Italia”

Ma oggi l’ennesimo esempio ‘scombinato’: ”Ci vogliamo sbarazzare di questo virus e avere il numero minore di morti possibile. Non vogliamo essere nella stessa situazione in cui si è trovata l’Italia, siamo un paese molto più grande, la situazione sarebbe ancora peggiore e non vogliamo che accada“. 

“Vinceremo e ripartiremo forte”

Poi, furbescamente (a novembre ci sono le presidenziali), il presidente l’ha buttata sul patriottismo, che negli Usa è un argomento serio e molto sentito: ”Vinceremo e vinceremo in fretta. E ripartiremo più forti che mai. Ora si tratta di salvare vite, tutto il resto tornerà. Vinceremo più velocemente di quanto la gente pensi. Lo spero”.

Infine, adottata la ‘ricetta italiana’

Poi, finalmente, dopo 10 giorni di impasse rispetto al da farsi, ecco la collaudata ‘ricetta italiana’: Chiediamo a tutti di lavorare a casa, se possibile, posticipare i viaggi non necessari, limitare le riunioni a non più di 10 persone. Il governo – ha poi aggiunto fiero – è “n grado di proteggere la salute della nostra gente e della nostra economia”.

Max