Ieri sera, martedì 1 settembre, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump si è recato a Kenosha, in Wisconsin, la città dove lo scorso 23 agosto il 29enne afroamericano Jacob Blake è stato gravemente ferito dalla polizia. Da una settimana la città è teatro di disordini e proteste seguite al ferimento del giovane afroamericano.
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La visita di Trump
Nella sua ‘missione’ a Kenosha, per molti una passerella elettorale, Trump ha criticato con durezza i manifestanti, accusandoli di “terrorismo interno”. Nella città “non ci sono state proteste pacifiche” ha detto il tycoon durante una tavola rotonda, ma solo “anti-americane e anti-polizia”. “Negli attacchi – ha proseguito il presidente – almeno 25 negozi sono stati distrutti o danneggiati, edifici pubblici sono stati dati alle fiamme e sono stati lanciati mattoni contro gli agenti”.
Quartieri devastati che Trump, accompagnato da una folta delegazione, ha voluto visitare prima della conferenza. “Vi aiuteremo nella ricostruzione”, ha rassicurato ai titolari dei negozi distrutti prima di annunciare lo stanziamento di 1 miliardo di dollari per la polizia di Kenosha, 4 milioni per aiutare le aziende e 42 milioni per altri pubblici ministeri.
La visita era stata fortemente sconsigliata dal sindaco della città John Antaramian per non aizzare la tensione. “È uno stupido che difende gli anarchici”, aveva commentato Trump, ormai deciso di seguire pedissequamente, strizzando l’occhio ai sondaggi, la linea del “law and order”. Ma anche ieri, in circostanze da chiarire, un altro afroamericano è stato ucciso a Los Angeles dalla polizia, dove nella notte sono scoppiate le proteste. “Tutte città guidate da democratici”, ha attaccato Trump.
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Anche Biden andrà in Wisconsin
Anche il rivale democratico Joe Biden si recherà “appena possibile a Kenosha” per mostrare sostegno “alla polizia e alla guardia nazionale” e “alle famiglie dei due manifestanti uccisi nelle proteste”. Ad annunciarlo è Tom Perez, presidente del Partito democratico, secondo cui la visita di Biden dovrebbe calmare la tensione. Proprio ieri il candidato dem alla Casa Bianca ha preso le distanze dai manifestanti violenti: “Conoscete la mia storia e quella della mia famiglia. Pensateci, vi sembro un estremista di sinistra con un debole per i violenti? Voglio un’America sicura, al riparo dal coronavirs, dal crimine e dai saccheggi. Ma anche dalla violenza razziale e dai poliziotti che fanno male il loro lavoro”.
Mario Bonito