Le truffe via Bluetooth, come il **bluesnarfing**, rappresentano una minaccia sempre più diffusa per la sicurezza degli utenti. Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, ha spiegato come questo tipo di attacco possa avvenire in modo invisibile, senza che la vittima se ne accorga. Gli hacker, una volta connessi via Bluetooth a dispositivi vicini, riescono a rubare informazioni personali come contatti, foto ed email, sfruttando vulnerabilità presenti nel software.
Il bluesnarfing richiede che l’attaccante sia fisicamente vicino al dispositivo, generalmente entro un raggio di 10 metri. Una volta stabilita la connessione Bluetooth, gli hacker approfittano di difetti nel software o di configurazioni poco sicure per accedere ai dati. Sebbene la tecnologia Bluetooth sia costantemente aggiornata, alcuni dispositivi rimangono vulnerabili, rendendo necessario adottare misure precauzionali.
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Per proteggersi da questo tipo di truffa, è fondamentale disattivare il Bluetooth quando non lo si utilizza, riducendo così le possibilità di un attacco. Inoltre, è consigliabile impostare il dispositivo in modalità “non rilevabile”, impedendo così che altri dispositivi possano trovarlo nelle vicinanze. Un’altra misura di sicurezza importante è mantenere il software del proprio dispositivo costantemente aggiornato, in modo da beneficiare delle ultime patch di sicurezza rilasciate dai produttori.
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Un ulteriore consiglio è quello di rifiutare sempre le richieste di connessione Bluetooth da dispositivi sconosciuti, poiché potrebbero rappresentare tentativi di attacco da parte di hacker. Anche se il bluesnarfing è una minaccia seria, esistono altre forme di attacchi Bluetooth meno pericolose, come il **bluejacking**. Quest’ultimo si limita a inviare messaggi spam via Bluetooth, risultando fastidioso ma non dannoso per il dispositivo o per i dati personali dell’utente. Tuttavia, vi è anche il **bluebugging**, una variante più pericolosa che, oltre a permettere l’accesso al dispositivo, consente all’hacker di installare un malware. Questo malware crea una backdoor, dando all’attaccante la possibilità di accedere al dispositivo in futuro.
Sebbene attacchi come bluesnarfing, bluejacking e bluebugging siano limitati dalla breve portata del Bluetooth, è comunque necessario adottare alcune precauzioni. Non conservare dati sensibili su dispositivi con Bluetooth attivo può essere una strategia utile per ridurre i rischi, così come cambiare frequentemente le password utilizzate per accedere ai dispositivi. Seguendo queste raccomandazioni, è possibile ridurre significativamente la possibilità di diventare vittime di un attacco Bluetooth.
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