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Troppi assenti tra i prof per Covid: in classe casalinghe e non solo

Troppi insegnanti assenti causa covid e, senza DAD ma con didattica in presenza, occorre fare di necessità virtù. Così, come ad esempio, accade in provincia di Viterbo: in cattedra parrucchiere, casalinghe. Già: perchè loro, maestre con diploma magistrale ma che da tempo però fanno tutt’altro nella vita, sono state richiamate in servizio.

Troppe cattedre vuote, tra insegnanti positivi o in quarantena: le maestre ex legge 2002 tornano essenziali per non stoppare la didattica di materne ed elementari. Persone, chi con partita Iva, chi ad esempio dedito alla pasticceria e perfino ultrasessantenni, che hanno risposto al richiamo dando disponibilità a coprire turni e posti vacanti.

Benché tempo, ovviamente, abbiano perso smalto e dimestichezza, talvolta si tratta appena di districarsi tra un sistema misto di alunni in classe e in parte a casa, coprendo orari, fornendo sorveglianza e controllo sugli alunni al di là di un totale allineamento ai programmi didattici o al progetto di assunzioni come previsto dalle norme.

L’obiettivo è tamponare l’emergenza e tenere la classe aperta. Diplomate magistrali, laureati in psicologia, la media degli insegnanti surrogati è di tre al giorno, pari a una carenza d’organico del 30% circa. Sono partiti perfino appelli social, e si è parlato di un allungamento dell’orario dei docenti già in carica, che pur concedendosi anche oltre orario, non arrivano certo a coprire i buchi causati dalle assenze da pandemia. Da qui l’urgenza di ricorrere a figure che, per quanto uscite dalla cerchia istituzionale e impegnate in tutt’altri ambiti, aiutano a garantire l’apertura delle classi, concedendo agli alunni quella didattica e quella socialità a rischio dispersione.