Uno stato ormai in balia di una crisi economica devastante, che ha riposto le speranze di un riscatto seguendo le suggestive speranze che nel corso della campagna elettorale hanno consentito all’attuale governatore,Ricardo Ricky Rossello, di insediarsi al potere lo scorso 2 gennaio. E da allora le promesse hanno avutro un seguito e così, a seguito di un ’disxcusso’ (internamente), referendum popolare, ora Porto Rico si candida a diventare il 51mo stato americano. Così si espresso ieri il 97% degli elettori portoricani recatisi alle urne per chiedere al Congresso di Washington di fare dell’attuale territorio non incorporato degli Stati Uniti d’America il 51mo stato americano. Ovviamente spetterà ora al congresso decidere in merito. Cero è che sia politicamente (l’aggiunta di due senatori e diversi esponenti della Camera dei Rappresentanti, e probabilmente democratici), che economicamente (aumento dell spese federali), questa ’operazione’ non sembra aver acceso particolari compiacimenti o sensazioni di entusiasmo. C’è da sottolineare che i portoricani hanno già la cittadinanza americana, e il diritto senza restrizioni di stabilirsi negli Stati Uniti. Nel momento in cui Porto Rico diverebbe uno stato federato però, i suoi cittadini avranno anche la possibilità di votare alle presidenziali ed eleggere parlamentari. Di contro però, dovrebbero anche iniziare a pagare tutte le tasse federali sui redditi percepiti nell’isola.
M.