TRIGILIA, PER PROGRAMMAZIONE 2014-2020 A ITALIA 30 MLD FONDI

La nuova programmazione dei fondi Ue per il 2014-2020 prevede per l’Italia “circa 30 miliardi” di fondi europei, “ai quali si aggiungera’, in una misura che non e’ ancora stata decisa, il cofinanziamento nazionale, che potra’ arrivare ad un massimo di altri 30 miliardi”. Lo ha detto il ministro della Coesione Territoriale, Carlo Trigilia, al termine dell’incontro con i presidenti delle Regioni. “Abbiamo concordato, con i colleghi presidenti delle regioni e con il presidente Errani di portare avanti questo lavoro entro la fine di settembre di quest’anno, in modo da presentare il documento a Bruxelles, perche’ e’ poi va sottoposto all’approvazione da parte della Commissione”, ha aggiunto. Sui settori su cui concentrare le risorse “stiamo discutendo. Oggi abbiamo avuto una discussione preliminare molto importante. Personalmente credo dovremmo fare uno sforzo per concentrare maggiormente le nostre risorse su alcuni nodi dello sviluppo futuro dell’Italia, che sono anzitutto innovazione, internazionalizzazione, digitalizzazione, cioe’ l’utilizzo maggiore delle tecnologie digitali da parte di imprese, Pa e cittadini. C’e’ poi tutta la tematica dei beni culturali e ambientali, che e’ una grande risorsa per il nostro paese ma che bisogna riuscire, una volta per tutte, a utilizzare bene e non come avvenuto nel passato”. Riguardo ai ritardi nella spesa dei fondi della precedente programmazione, Trigilia ha ammesso che “c’e’ indubbiamente un ritardo, perche’ siamo alla fine del ciclo, anche se le risorse possono essere certificate fino al 2015. Abbiamo pero’ convenuto con i presidenti delle regioni che tenteremo di fare uno sforzo eccezionale, per far fronte alla situazione di straordinarieta’ e alla gravita’ della crisi in cui si trova il Paese, convogliando il maggior numero di risorse che non sono gia’ impegnate con vincoli giuridici per un intervento complesso ma con forte spinta anticiclica che aiuti la ripresa del paese, che dovrebbe avvenire, secondo le previsioni, alla fine dell’anno”. Sulla possibilita’ di destinare risorse inutilizzate relative al ciclo precedente per gli ammortizzatori sociali, il ministro ha detto che “si tratta di un problema complesso, perche’ la Commissione esita a riconoscere questo strumento. Qualora, pero’, fosse necessario noi proveremo a utilizzare i fondi europei, in chiave anche recessiva”. Sulle cause dei ritardi, Trigilia ha spiegato che “e’ una questione complessa che dipende da varie cause e non e’ nuova, visto che si e’ presentata anche in cicli precedenti. Noi abbiamo un quadro in cui anzitutto ci sono stati, innanzitutto, dei vincoli da parte del centro con il patto di stabilita’, il quale ha vincolato la capacita’ di spesa delle regioni. In alcune regioni, perche’ il risultato varia da regione a regione, si sono concentrati problemi di debole capacita’ amministrativa e a volte anche di eccessiva intermediazione politica, che hanno rallentato l’uso di questi fondi”.